Foto: Radio Capodistria
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Giovanni Toti ha dato le dimissioni dall'incarico di governatore della Liguria. In base all'art. 126 della Costituzione le dimissioni del presidente della Regione Liguria "comportano automaticamente le dimissioni della Giunta regionale e lo scioglimento anticipato del Consiglio", si legge in una nota della Regione stessa. "Da quel momento il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il presidente facente funzioni entrano in regime di prorogatio fino all'insediamento del nuovo consiglio regionale e della nuova Giunta, per assicurare la continuità amministrativa dell'Ente e poter compiere quelle attività di ordinaria amministrazione o atti indifferibili e urgenti che si rendessero necessari nel periodo transitorio".

"Le elezioni ci saranno entro 90 giorni perché così prevede il nostro statuto", ha chiarito l'assessore Giampedrone, che su delega di Toti ha depositato la lettera di dimissioni all'Ufficio protocollo.

Le dimissioni hanno ovviamente scatenato le reazioni del mondo politico.

La Lega, in una nota, scrive: "In Liguria siamo di fronte all'ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare usando inchieste e arresti. La Lega non si fa intimidire e i cittadini sapranno rispondere democraticamente riconfermando il centrodestra che ha rilanciato la Regione da tutti i punti di vista".

Il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, afferma: "La sinistra, che per decenni ha tenuta bloccata la Liguria, arretrata e immobile, spera di sciacallare sulle indagini per tornare a spartirsi il potere. I cittadini non lo permetteranno".

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, dichiara: "Un cittadino incensurato e tutt'ora innocente si è dovuto dimettere per poter sperare di essere libero e poter ottenere nuovamente i suoi diritti costituzionali. Da questa vicenda esce sconfitta la Giustizia".

Critico verso la giustizia anche il leader di Azione, Carlo Calenda, che sui social pubblica le parole: "Toti è un nostro avversario. Ma forzare le dimissioni di un Governatore attraverso l'imposizione di misure cautelari a pioggia è indegno di uno Stato di diritto. Così come indegno è usare le inchieste come fondamento di un confronto politico".

Di diverso avviso la segretaria del Pd. "Finalmente Giovanni Toti si è dimesso, anche se con molto ritardo". Per Elly Schlein "è l'occasione per restituire la parola ai cittadini e alle cittadine liguri. È l'occasione per le forze alternative alla destra per costruire un progetto che guardi al futuro della Regione e che sia all'altezza delle emergenze che lì vanno affrontate".

Davide Fifaco