Uno dei disegni di legge prevede il riconoscimento delle qualifiche professionali estere nella Sanità, con l'obiettivo di semplificare e accelerare le procedure di assunzione di operatori sanitari stranieri. Il governo vuole in questo modo correre ai ripari con una serie di accorgimenti per risolvere il problema della cronica carenza di personale nelle strutture sanitarie del paese. In Slovenia dobbiamo fare i conti con la crescente necessità di servizi sanitari e di quadri adeguati che siano in grado di garantirli; pertanto, la messa a punto di una nuova proposta di legge sull'equipollenza dei titoli di studio è quanto mai necessaria, fanno sapere dall'ufficio governativo per le comunicazioni. Si tratta di snellire l'iter burocratico per impiegare personale straniero nei comparti più problematici, in modo da rendere il sistema sanitario più accessibile, riducendo soprattutto i tempi di attesa per i pazienti. La proposta prevede tra l'altro l'eliminazione degli ostacoli amministrativi, con una sensibile riduzione dei costi e dei tempi per arrivare al riconoscimento dei titoli di studio conseguiti nel paese di origine. Misure che includono la possibilità di poter usufrure di sei mesi di abitazione presso il datore di lavoro, la regolamentazione della qualifica riconosciuta, nonché' la nomina, all'occorrenza, di un esperto per specifici programmi di formazione professionale, esami di studio con il sostegno di un interprete, e la garanzia di ottenere un impiego presso lo stesso datore di lavoro una volta concluso l'intero percorso formativo. Modifiche di legge che mirano ad assicurare un funzionamento stabile del sistema sanitario nazionale e facilitare l'inserimento degli operatori sanitari stranieri nella rete di servizi. Il disegno di legge necessita ancora di una verifica finanziaria per accertarne la fattibilità in quanto si tratta di modifiche che comportano costi non indifferenti.
Delio Dessardo