La rimozione della nutria non è necessaria solo in quanto specie invasiva, ma anche per rimanere allineati con la regolamentazione europea. È questo il presupposto normativo che Lado Bradač, presidente dell’Associazione dei cacciatori di Lubiana, antepone agli interrogativi che si pone da alcune settimane in merito alla caccia alla nutria nell’area del Parco paesaggistico di Barje. Una necessità dell’ecosistema locale si era presto trasformato in una questione politica. Come prevedibile, sul percorso per il ridimensionamento della popolazione delle nutrie tramite attività venatoria si erano frapposte alcune società e organizzazioni per la protezione degli animali. Culminate in una petizione firmata da oltre 24mila persone, nella quale ha avuto un ruolo di primo piano anche la compagna del primo ministro, Tina Gaber. Eppure alla fine sembrava che il progetto quinquennale sarebbe stato realizzato senza problemi, al punto che appena si sono spente le polemiche, nel primo trimestre del progetto sono state catturate 442 nutrie, un numero quattro volte superiore a quello di un anno prima nello stesso periodo. Secondo l'Istituto forestale della Slovenia la nutria, "con la sua presenza, modifica la struttura e/o le funzioni dell'ecosistema e ha un effetto negativo sulle specie animali e vegetali autoctone". Senza spiegazioni ufficiali però, il progetto è stato interrotto dopo soli tre mesi di attuazione. Il ministero delle Politiche Agricole e Forestali, infatti, non ha esteso al 2024 la caccia alla nutria anche su terreni non venatori, arrivando al paradosso che da fine dicembre 2023 fino al 10 luglio sono state catturate 329 nutrie, 100 in meno rispetto al trimestre precedente quando era stato avviato il progetto. Il ministero di fatto aveva lasciato la decisione ai singoli cacciatori, che si sono però sentiti abbandonati dopo essere finiti sotto i riflettori dei media. La nutria è una specie esotica invasiva che è sulla lista dell'Unione europea con l'obiettivo di essere rimossa ovunque appaia. Ora per risolvere la questione, il governo ha deciso di obbligare i cacciatori a rimuovere tutte le specie invasive nelle aree di caccia interessate. Questo significa che, oltre alla nutria, sarebbero responsabili anche per l’eliminazione di altre specie invasive non autoctone. Una decisione che rischia di ingigantire il problema, più che risolverlo.
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