
La dispersione di cibo rappresenta uno dei problemi più urgenti che il mondo si trova ad affrontare. Mentre 733 milioni di persone soffrono la fame, si stima che quasi un terzo di tutto il cibo prodotto non venga mai consumato. Inoltre, si calcola che tra l'8 e il 10% delle emissioni globali di gas serra derivi dal deterioramento degli alimenti destinati ad essere scartati. In occasione della Giornata contro lo spreco dell'anno scorso, è stato introdotto il concetto di "consapevolezza alimentare", con l'obiettivo di far comprendere meglio il vero valore del cibo. Difatti una persona "consapevole dal punto di vista alimentare" è chi compra, conserva e usa gli alimenti con attenzione, considerando anche a stagionalità, la provenienza e la data di scadenza. In questo modo, si cucina con rispetto e senza eccessi, sapendo anche come riutilizzare gli avanzi per creare nuovi piatti. I dati forniti dall'Ufficio statistico nazionale sloveno nel corso del 2023 evidenziano che circa la metà del quantitativo complessivo di rifiuti alimentari generati in Slovenia, stimato in poco meno di 165.000 tonnellate, equivalenti a 78 chilogrammi per abitante, è riconducibile all'ambito domestico. A seguire, per volume, si collocano i settori della ristorazione e della vendita al dettaglio. Tale problematica suscita preoccupazione nelle organizzazioni non governative, le quali esprimono una forte contrarietà sia sotto il profilo sociale che ambientale. Tali enti hanno reiteratamente sollecitato i singoli cittadini e le istituzioni pubbliche a perseguire l'obiettivo di "zero spreco", auspicando al contempo un'azione congiunta di tutti gli attori della filiera agroalimentare e l'adozione di misure più incisive e ambiziose. In tale contesto, è stata sottolineata la cruciale importanza dell'educazione e della sensibilizzazione delle nuove generazioni.
Alessia Mitar