Le modifiche alla legge elettorale si rendono necessarie per rispettare la decisione della Corte costituzionale pronunciatasi in merito, secondo cui la legge che definisce le circoscrizioni elettorali per l'elezione dei deputati della Camera di Stato, non è in armonia con la Costituzione. In concreto, i giudici hanno sentenziato che l'articolo 4 va rivisto dato che i parametri stabiliti non possono più applicarsi alla situazione amministrativa odierna in cui la differenza tra le unità elettorali più piccole e quelle più grandi è cresciuta notevolmente. La sentenza della Corte costituzionale impone al Parlamento di emendare l'articolo della legge elettorale nell'arco di due anni, precisamente entro il mese di dicembre 2020. La questione è al vaglio della Camera di stato già da diverso tempo. Finora soo state rinvenute due possibili soluzioni: una proposta di legge prevede l'armonizzazione dell'estensione delle circoscrizioni elettorali, che però non ha avuto il necessario sostegno alla Camera di Stato, un'altra proposta prevede l'abolizione delle unità elettorali e l'introduzione del voto di preferenza, che in questo caso deve essere appoggiata da 60 deputati. Finora non è passata per il mancato voto favorevole di tre deputati. L'intervento del Presidente della repubblica all'odierna seduta, su propria iniziativa, vuole sensibilizzare i deputati e l'opinione pubblica sull'urgenza di apportrare le necessarie modifiche alla legge elettorale entro la fine di quest'anno, in conformità al decreto accolto dalla Corte costituzionale. Sarà questa la seconda apparizione in 30 anni di un capo di stato alla seduta della Camera. La prima è avvenuta nel 2008 con l'intervento di Danilo Türk sull'importanza della Corte costituzionale e dell'autorità giudiziaria in Slovenia.
Miro Dellore