Mario Schiavato è una delle voci più genuine e significative della letteratura contemporanea dell’Istria e di Fiume. Narratore eclettico e fecondo nativo del trevigiano ma dignanese d'adozione prima e fiumano poi. Nel capoluogo quarnerino ha lavorato per 34 anni come l'ynotipista. Nel tempo libero e da pensionato è stato anche un valente alpinista. Ha partecipato a spedizioni sulle vette delle Dolomiti e delle Ande, è stato in Patagonia, Oceania, Siria, Giordania, Indonesia, percorso la strada della civiltà Maya, visitato tanti altri luoghi. Molto ampia e variegata la sua produzione letteraria, nei generi della narrativa per ragazzi, prosa e poesia. Ricordiamo alcuni dei titoli più importanti: “Un uomo dalle braccia troppo lunghe” del 1974, “Campana a morto” del 1979, “Racconti dignanesi” del 1981, “Racconti istriani” del 1994, “All’ombra della torre” e “Zaino in spalla” del 1996. In molti dei suoi romanzi e racconti ha rappresentato l'Istria dei contadini e della campagna, un Istria piuttosto dolorosa che gioiosa, segnata dalle fatiche di un duro lavoro o lacerata da dissidi e profonde trasformazioni. Lo stile narrativo di Schiavato è asciutto e concreto, capace di narrare la condizione umana come un'opera cinematografica. Molto consistente la sua partecipazione al Concorso d’Arte e Cultura “Istria Nobilissima”, con diversi riconoscimenti sia nella sezione narrativa sia in quella della poesia. Ha vinto ben quattro volte il prestigioso premio letterario “Drago Gervais”, e ha ottenuto anche il premio “Poesia in Piazza della Città di Muggia”. Gli sono stati conferiti pure il Premio “Antonio Bettin” della città di Vicenza e il Premio Poesia della montagna al Concorso Nazionale bandito dalla Val Formazza. Quale scrittore e poeta è sato iscritto dal 1972 all'Associazione degli scrittori della Croazia.
Miro Dellore