La ministra ai trasporti ed alle infrastrutture Paola De Micheli ha partecipato ad un dibattito pubblico organizzato dal Pd triestino. L’uscita di Matteo Renzi dal partito e l'assenza della sua nuova compagine in coalizione nelle regionali umbre secondo la ministra si tratta di un problema di prospettive diverse e di cammini che hanno preso strade divergenti.
La De Micheli ha difeso la manovra finanziaria, spiegando le difficoltà della sua approvazione come un aspetto tipico dei sistemi proporzionali dove ognuno vuole mettere la sua “bandierina” e secondo lei molte delle voci sono da ascrivere al Pd ed al programma votato un anno fa nelle primarie.
Per quanto riguarda la sopravvivenza del governo la ministra ha detto che non è semplice perché si tratta di una coalizione di due partiti in evoluzione, che stanno rivedendo la loro natura. Secondo lei le primarie hanno aiutato a iniziare un lavoro per ridefinire il sistema dei valori del Pd, che dovrà essere rivisto dopo le elezioni in Emilia Romagna, tenendo conto della necessità di lavorare su tutto il territorio, anche fuori dalle grandi città.
Un lavoro di comunicazione anche con gli elettori persi, quelli delle classi meno abbienti, che sarà sicuramente pieno di difficoltà vista la sala triestina dove mancava la base storica della sinistra italiana, quella delle persone più umili, che forse si sentono ancora rigettate dall’attuale classe politica dem, parte della quale è composta da politici, che a differenza dei loro nemici leghisti (disponibili in ogni occasione) si concedono solo ad alcuni, circondandosi di porta borse e rifiutando dichiarazioni alla stampa, per darle invece ai media nazionali italiani.
Barbara Costamagna