Dopo aver parlato in questi mesi principalmente di bilinguismo, il deputato al seggio specifico Felice Žiža nell’incontro con i connazionali di Capodistria, ha deciso di concentrarsi sugli obiettivi raggiunti nel 2019, anche grazie alla collaborazione con le istituzioni locali. Un lungo elenco di successi ottenuti in vari ambiti del mondo minoritario, con una particolare attenzione alla problematica di Radio e TV Capodistria e al settore scolastico.
Tanti i temi affrontati: si è spaziato dal dibattito sulla regionalizzazione, alla riforma della legge elettorale, per passare al riconoscimento dei titoli di studio e alla difficile questione delle modalità di assunzione del corpo docenti delle scuole italiane, per la quale si vorrebbe rivedere la legge in modo da garantire un livello ottimale di conoscenza della lingua italiana.
Ricollegandosi a ciò, Žiža ha annunciato che il Ministero dell’istruzione ha risposto alla segnalazione della mancata traduzione dei documenti forniti alle scuole italiane, dicendo che da ora in poi garantirà che tutto venga tradotto in italiano dall’istituto scolastico di Capodistria “nella figura di Guido Križman”.
Per quanto riguarda Radio e Tv Capodistria Žiža ha dichiarato che una possibilità per ripristinare il segnale anche fuori dal territorio sloveno può essere quella della via cavo; anche se sembra, secondo i vertici del centro regionale, che in quel caso bisogna pagare un’onerosa tassa a livello europeo.
Su questo tema è intervenuto anche il Presidente dell'Unione degli italiani Maurizio Tremul che ha messo sul tavolo le difficoltà ancora esistenti in questo ambito, come in quello della formazione degli insegnanti che secondo lui non si risolve solo con le borse di studio, ma anche con la revisione dei progetti formativi rivolti ai docenti, che ormai sono carenti. “Non ha senso continuare a fare gite a Napoli o a casa di Mogol, questa non è formazione” ha concluso Tremul, riferendosi ai tradizionali seminari di lingua e cultura italiana.
“Senza il satellite perderemo la nostra identità” ha dichiarato il membro del Consiglio di programma del RTV David Runco, intervenendo sulla problematica della diffusione dei programmi di Radio e Tv Capodistria che secondo lui vede ancora l’unica opzione possibile nell’affitto del satellite ancora per qualche anno.
Žiža ha affermato che "la politica ha fatto il suo", e che tutti gli attori in campo hanno detto chiaramente che i mezzi non ci sono più per il satellite. Cosa confermata da Tremul, che ha ricordato la riunione di un anno fa tra i vertici dei programmi italiani, quelli del centro regionale ed il direttore generale nella quale, a suo dire, si è concordato che il contratto del satellite non verrà più prorogato, e che quindi ormai si tratta di lavorare su quello che c’è e sulle soluzioni alternative.
Il Presidente della Can costiera Alberto Scheriani si è detto d’accordo sul fatto che per quanto riguarda Radio e TV Capodistria “è inutile piangere sul latte versato”. Per poi parlare della scuola, concordando sulla necessità di portare avanti un lavoro più approfondito di formazione del corpo docente (cosa che in parte la CAN sta portando avanti con una serie di progetti), criticando anche lui il format dei seminari.
Luka Juri, uno dei genitori promotori della petizione per la ristrutturazione del Collegio dei Nobili, è intervenuto chiedendo delucidazioni sullo stato del progetto, per il quale Žiža ha detto di aver avuto garanzie per il futuro; ammettendo, però, che esiste ancora una certa incertezza a causa della portata della ristrutturazione.
Scheriani ha ribadito di essere stato felice della petizione dei genitori, ma di non aver apprezzato il fatto di non aver informato le istituzioni coinvolte.
Vista ormai l'ora tarda, nonostante la vivacità del dibattito, Žiža ha invitato a continuare la discussione in un'altra sede per mettere insieme le idee e raggiungere gli obiettivi che ha concluso sono "comuni a tutti".
Barbara Costamagna