Il governo sembra fatto. La maggioranza c'è. Ci sono ancora alcuni dettagli da definire. La compagine che sarà guidata da Janez Janša potrà contare anche sui due deputati delle minoranze nazionali, tra cui c’è il rappresentante della Comunità nazionale italiana Felice Žiža.
“Posso confermarlo. Noi, per una serie di coincidenze, siamo stati i primi ad aver incontrato Janša e a parlarne di questa nuova coalizione che si sta formando. In queste due settimane si è lavorato tanto a porte chiuse, poco è trapelato anche a noi, ma si riusciva a capire che effettivamente qualcosa di positivo stava succedendo. La certezza, però, è arrivata solo quando i quattro partiti si sono presentati ieri alle consultazioni con il presidente Pahor e successivamente quando i partiti, in serata, hanno detto che la cosa è quasi fatta”.
Dopo quell’incontro con Janša lei ha detto c'è stata la disponibilità a garantire quello che già prevedeva l’intesa tra le minoranze ed il governo Šarec ed anche di più. Cosa possono attendersi le minoranze.
“Ringrazio il premier uscente Šarec per l'ottima collaborazione che siamo riusciti a portare avanti su argomenti molto importanti per la comunità nazionale italiana come TV e Radio Capodistria, per la problematica delle risorse umane e anche per i finanziamenti. In questi giorni abbiamo notizia che qualcosa nuovamente non sta funzionando, ma in ogni modo finché c'era il governo abbiamo collaborato bene. Abbiamo anche ringraziato in prima persona il premier Šarec con tutta la sua equipe per quello che ha fatto per noi e soprattutto per aver tenuto fede a quello che abbiamo scritto nell’accordo”.
“Quel qualcosa in più di cui parlavo per il nuovo accordo sta nel fatto che Janša ha detto di ripresentare l’accordo che avevamo già fatto -e che in parte abbiamo realizzato- ma anche di puntualizzare ulteriormente le questioni e le necessità. Tanto per capirci non si tratta di fare un accordo di coalizione molto generico ma anche di inserire punti specifici. Bisognerà vedere come andrà a finire. Una cosa sono gli accordi verbali e un'altra cosa è il documento scritto che si presenta sul tavolo e viene passato al vaglio da tutti i partner di coalizione. Noi abbiamo le idee chiare, sappiamo quello che dobbiamo fare in ogni ambito. Sappiamo cosa ci manca nel comparto scolastico, nel settore dell’informazione, nell’attuazione del bilinguismo e sappiamo anche dove vorremmo alcune integrazioni legislative per essere più incisivi nell’applicazione del bilinguismo. Ne abbiamo già discusso con presidente della Comunità autogestita costiera, Alberto Scheriani, con la presidenza della costiera. Sappiamo esattamente quello di cui abbiamo bisogno e speriamo effettivamente che poi la cosa sia inserita nel documento, se non si potrà farlo l’intesa sarà più generica, ma sarà fatta in modo che possa consentire l’attuazione dei provvedimenti necessari”.
Con Šarec l'intesa è stata firmata dopo il voto di fiducia al governo. Per raggiungere l’accordo c’è stato un lungo tira e molla. Questa volta come andrà?
“In effetti io ed il collega ungherese eravamo nuovi. Ci siamo resi conto dell'anomalia. Gli accordi di coalizione vanno firmati prima del voto di fiducia al governo. Ci attendiamo di farlo quanto prima. Potrebbe accadere in concomitanza con la firma dell’intesa tra i partiti. In essa ci dovrebbe essere anche un accenno all’accordo con noi. Nei prossimi giorni avremo modo di vedere se è stato inserito qualcosa che ci dà la possibilità di essere interpretati come attori attivi del nell'ambito della coalizione stessa”.
Stefano Lusa