Massimo Sbarbaro, professore di storia medievale all'Università di Trieste ha analizzato in tono vivace i retroscena che hanno portato alla quarta Crociata, evidenziandone i risvolti economici e sociali con un particolare accento sul sistema educativo del mercante medievale in genere e di quello veneziano in particolare. La spedizione organizzata dalla chiesa con l’obiettivo di riconquistare Gerusalemme venne abilmente utilizzata da Venezia per perseguire i suoi interessi. Durante il convegno è stato preso in esame l’accordo che Venezia stipulo con i crociati per il trasporto delle truppe, un’intesa che non poteva essere realizzata alla quale seguì, su proposta del doge Enrico Dandolo, la decisione di deviare su Zara, città cristiana e rivale di Venezia sulla costa adriatica, provocando la scomunica dei crociati da parte del papa. Dopo la conquista di Zara i crociati si diressero verso Costantinopoli sancendo la frattura definitiva tra la Chiesa latina e quella ortodossa.
“La quarta crociata è stata progettata da Enrico Dandolo per sistemare le problematiche che Venezia aveva con Costantinopoli. Era dal 1171 che si trovavano in guerra, in realtà Dandolo ha usato la IV crociata per finire la guerra. Con la fine della crociata Venezia è riuscita ad ottenere tutte le terre dell’impero che stavano sul mare, isole comprese e hanno inoltre fato in modo che la moneta veneziana fosse l’unica circolante per tutto l’impero e infine sono riusciti ad ottenere 120 navi di flotta come bottino”.

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter
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