Evidentemente i decreti sul bilinguismo non si applicano ai partiti di maggioranza ed opposizione. Niente manifesto bilingue nemmeno per Angelika Mlinar, slovena d’Austria, candidata dal partito di Alenka Bratušek. E’ importante, probabilmente, difendere i diritti della minoranza nel proprio paese domiciliare, mentre si possono infrangere tranquillamente nella propria nazione madre. Cartelloni monolingui anche per Nuova Slovenia, che non si preoccupa di aggiungere la traduzione in italiano, nemmeno nei manifestini affissi in centro città, sforzo che gli altri partiti hanno comunque fatto. Restano i solo in sloveno i cartelloni giganti della Lista di Marjan Šarec e della formazione patriottica Dom, mentre la Sinistra ha rispettato la promessa fatta la settimana scorsa e così i manifesti in sloveno posti all’entrata di Capodistria sono stati sostituiti da quelli bilingui.
La Comunità autogestita costiera, intanto, si è mossa chiedendo ai comuni bilingui ed agli ispettorati comunali di prendere provvedimenti. La denuncia è arrivata oggi nelle mani degli ispettori comunali a Capodistria, dove assicurano che se saranno riscontrate irregolarità verranno anche comminate le multe previste. Per il momento, da soli, non si erano accorti di nulla.
Stefano Lusa