Alle elezioni amministrative locali del 16 maggio prossimo, i vicesindaci italiani in Istria verranno eletti in maniera diretta, ossia unicamente dagli appartenenti alla Comunità nazionale italiana. Lo stabilisce la nuova legge croata che dunque elimina la vecchia prassi dell'elezione sulle liste del partito. A dire il vero però anche in passato in certe città c'era l'elezione diretta come Umago, Parenzo, Buie e Dignano, ma non a Rovigno e a Pola, per fare degli esempi. A Pola finora è stato sempre il partito al potere, in questo caso la Dieta democratica istriana, a proporre per non dire imporre il vicesindaco italiano, con il consenso della Comunità degli Italiani che stranamente non si è mai opposta. Con la caduta del muro, nel maggiore centro istriano si spera che si facciano avanti candidati capaci in grado di rilanciare la lingua italiana in città, ora ridotta al lumicino come indicato da una recente ricerca scientifica. Sarà interessante vedere pure l'evolversi della situazione a Rovigno che la stessa ricerca scientifica indica invece come città virtuosa, nell'applicazione dei diritti minoritari. Nessun nome finora neanche per la carica di vice presidente italiano della Regione istriana, una funzione che stando a diverse valutazioni, si dovrebbe sfruttare meglio rispetto a quanto fatto finora.
Valmer Cusma
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