Foto: Shutterstock
Foto: Shutterstock

Il direttore generale del Direttorato per i media del Ministero della Cultura, Blaž Mazi, ha spiegato che la legge punta a garantire maggiore trasparenza sulla proprietà e sul finanziamento dei media. La proposta prevede, tra l'altro, una nuova procedura di valutazione della concentrazione dei media di informazione, nuove forme moderne di assistenza finanziaria ai media, una maggiore tutela dell'autonomia e della sicurezza dei giornalisti nonché l'etichettatura dei contenuti, generati da intelligenza artificiale. Sempre secondo Mazi, la legge prevede inoltre l'introduzione di aiuti statali di diverso genere in caso di carenza di offerta informativa. Questi provvedimenti, ha elencato ancora il direttore generale del Direttorato per i media, dovranno essere trasparenti e basarsi su criteri prestabiliti, non discriminatori, neutrali nei contenuti e oggettivi.
I responsabili della Radiotelevisione pubblica per le comunità italiana e ungherese, David Runco e Jozsef Vegi, hanno garantito di non avere nulla in contrario, i rappresentanti delle due comunità hanno invece detto di appoggiare la proposta di legge.
Il deputato della comunità nazionale italiana alla Camera di Stato, Felice Ziza, non ha fatto alcuna osservazione sulla proposta di legge sui media che riguarda le comunità autoctone. Ha annunciato però ulteriori discussioni riguardo la proposta di modifica alla legge su RTV Slovenia, in particolare sul finanziamento dei programmi radio e TV per la comunità italiana.
Il deputato della comunità ungherese e presidente della Commissione, Ferenc Horvath, ha sollevato riserve sulla questione. Ha infatti valutato che il Ministero della Cultura dovrebbe trovare una soluzione riguardo lo status del settimanale ungherese Nepujsag, l'unico media cartaceo della comunità ungherese.
La proposta di legge sui media, a inizio mese, ha superato il primo esame alla Camera di Stato con 46 deputati della coalizione che si sono espressi a favore, 28 invece i contrari. Per la coalizione, infatti, si tratta di una legge sui media moderna, che dovrà comunque essere ulteriormente modificata, mentre l'opposizione ha ripetutamente avvertito che danneggerà l'indipendenza dei media.