Foto: Radio Capodistria
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Assieme alla simbolica prima pietra pure un barattolino colorato contenente i calchi delle manine dei bambini che, dal settembre 2025, frequenteranno il nuovo asilo italiano e che con gioia e allegria hanno partecipato alla cerimonia. “Siamo entrati nella parte finale, quella visibile, di un iter durato tre anni”, ha detto, con una punta d'orgoglio, il presidente del sodalizio sissanese e presidente dell’Assemblea UI, Paolo Demarin, spiegando che si tratta di un progetto indispensabile per il mantenimento della lingua e cultura italiana del territorio. “Inoltre dà speranza alla rinascita della locale scuola elementare italiana”, ha fatto capire Demarin, raccontando che gli ultimi investimenti nell'infrastruttura scolastica del luogo risalgono a più di cento anni fa, quando venne costruito proprio l’asilo italiano, ora sede dell’elementare croata. “Un progetto importante per la componente italiana del luogo ma anche per tutti gli abitanti dell’area”, ha affermato il sindaco di Lisignano, Marko Ravnić, elogiando la collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte nell'iniziativa. Tra questa figura, naturalmente, l’Unione italiana che ha stanziato un milione di euro nella costruzione degli all’incirca 400 metri quadri che ospiteranno una trentina di bambini suddivisi in una sezione nido ed in una sezione dai tre ai sei anni. “Vanno ringraziati i reali finanziatori, ovvero i governi di Italia e Croazia”, ha tenuto a precisare il presidente della Giunta, Marin Corva, che assieme al presidente UI, Maurizio Tremul, ha voluto ricordato l’importante ruolo svolto, in questo contesto, dal deputato italiano e vicepresidente del Sabor, Furio Radin. “Si tratta di una struttura che darà ancora maggiore forza e vitalità ad una Comunità che già sta facendo tantissimo nel campo della promozione, conservazione e sviluppo della lingua e della cultura italiana ma anche di quella istriota”, la considerazione del presidente Tremul.

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