Foto: Radio Capodistria
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C’è un disavanzo di quasi un milione e 300 mila euro nel bilancio 2024, ma si stratta di un saldo negativo che non deve assolutamente preoccupare perché – come spiegato dal presidente dell’esecutivo Marin Corva, deriva da una particolare metodologia di registrazione e calcolo tra entrate ed uscite. “Le uscite vengono registrate nel momento del pagamento effettuato dall’Unione italiana ovvero in questo caso avvenute nel 2024, le entrate invece vengono registrate al termine del progetto che nel 90 per cento si realizza l’anno dopo. Questi mezzi che non troviamo nella voce entrate li troviamo nei mezzi che l’UI ha sui conti correnti, sono registrati così”, ha precisato Corva sollecitando tutti i fruitori a presentare nei termini previsti le rendicontazioni. Visto che il Bilancio era l’unico principale punto all’ordine del giorno ci si è soffermati un po’ di più sulle interpellanze e mozioni che hanno fatto emergere alcune questioni interessanti quali l’assenza de Dramma italiano dai teatri istriani, la cartolibreria dell’Edit diventata libreria, le difficoltà delle Comunità degli italiani di Zara per citarne alcune.

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Un lungo dibattito si è sviluppato – ancora una volta - sulla questione dell’equipollenza dei titoli di studio. Auspicato – da tutti - un impegno sinergico per superare un problema che sta mettendo in ginocchio soprattutto il mondo della scuola. In questo contesto il deputato Felice Ziza ha spiegato che Slovenia ed Italia stanno discutendo della questione mentre è stato ricordato pure che l’argomento rientra nel Piano operativo sottoscritto dal rappresentante CNI al Sabor Furio Radin e il premier croato Plenković. Il presidente dell’Assemblea Demarin ha voluto comunque far votare una mozione per sollecitare una volta in più la ricerca di una soluzione ad un tema che si trascina da anni. “Sono queste le questioni - al di là di quelle tecniche quali piani finanziari e bilanci- che l’Assemblea deve affrontare. È stato dato un indirizzo preciso suffragato dal voto che responsabilizza i vertici dell’UI, tutti quelli che coprono un ruolo politico o operativo di dare il massimo, di impegnarsi per capire se esiste uno spiraglio per il riconoscimento delle lauree almeno per quelle professioni di cui la CNI ha bisogno, ossia per i docenti delle nostre scuole”, ha detto Demarin.

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Da segnalare inoltre che l’Assemblea ha preso atto delle dimissioni di due consiglieri. Quelle del fiumano Denis Stefan sono arrivate per posta mentre la visinadese Neda Sainčić Pilato che si è guadagnata un applauso lungo e caloroso ha voluto spiegare in loco le ragioni del suo ritiro. “Già candidandomi avevo deciso che a metà mandato avrei lasciato il posto alla mia sostituta, la giovane Lidia Legović. Io continuerò ad esserle accanto e non cesserà il mio impegno a favore della CNI però dobbiamo essere tutti consapevoli che gli anni passano e che dietro di noi, dopo di noi ci devono essere i giovani che devono andare per la strada che abbiamo tracciato”, ha detto con una punta di commozione la Sainčić Pilato che è stata consigliere UI per diversi mandati. (lpa)