Mentre ci si sta preparando per il secondo turno delle amministrative e per l’elezione dei governatori di numerose contee ed i sindaci di varie località croate, tra le quali figurano pure la Regione istriana e la Città di Pola, lo scorso 16 maggio sono stati votati oltre che il vicepresidente regionale della CNI pure i vicesindaci italiani delle municipalità' che lo prevedono. Tra queste c’è pure Pola dove gli elettori connazionali hanno premiato Bruno Cergnul. “Quando ti candidi sei al pari di uno sportivo che parte con la voglia di arrivare primo ed io mi sono impegnato fino all’ultimo per vincere” ci ha raccontato il neovicesindaco che abbiamo incontrato alla Comunità degli italiani di Pola. Il sodalizio- come noto- sosteneva la candidatura di Fabrizio Radin che non ce l’ha fatta ma per il quale Cergnul riserva parole di riguardo: “Con Fabrizio ci conosciamo da decenni è attivo politicamente da tanti anni e perciò molto conosciuto a Pola, in Istria ma pure -ora che è stato presidente ad interim della Regione istriana- in tutta la Croazia. Dunque, un controcandidato di grande peso e questo mi faceva temere ma invece alla fine gli elettori hanno deciso di premiare me; devo dire che a qualche minuto dalla pubblicazione dei risultati lui mi ha telefonato per farmi le congratulazioni e questo mi ha fatto molto piacere perché è un segno di cultura e civiltà che contraddistingue noi italiani”.
Archiviata campagna elettorale ed elezioni, Bruno Cergnul che ha già incontrato i vertici della CI di Pola dice: “Porte aperte alla collaborazione, questa è la mia Comunità e m’impegnerò per la sua crescita, per far entrare -qui, in questa sede- tutte quelle persone che per varie ragioni si sono allontanate. Del resto, anche nel mio programma uno dei punti rileva proprio la collaborazione con la Comunità, con le associazioni artistiche e culturali che ne fanno parte come la “Lino Mariani” e poi con tutte le altre strutture che riguardano l’essere italiano a Pola e in Istria, dall’ Unione Italiana al Consiglio della nostra minoranza e altre ancora”.
Tra gli altri punti del programma di Bruno Cergnul oltre che all’applicazione del bilinguismo, carente nella Città dell’ Arena, figura pure la ristrutturazione dello stabilimento balneare di Stoia che versa in condizioni pietose ma che pur sempre richiama molti polesani perché continua ad essere un luogo di ritrovo e incontro tradizionale, storico racconta il nostro interlocutore che punta pure sul sociale e dice: “Nel corso della raccolta delle firme necessarie a candidarmi sono entrato nelle case di numerosi connazionali e mi sono reso conto che tanti vivono in condizioni gravi, al di sotto degli standard di una regione ricca e prospera come la nostra perciò ho intenzione di ritrovare queste persone e cercare di aiutarle ad avere un esistenza più dignitosa”.
Sul richiamo fatto in prima pagina dal quotidiano regionale “Glas Istre” e dove si estrapola una parte della sua intervista, Bruno Cergnul rileva che: “Il titolo bombastico in prima pagina è stato fatto dal giornale per vendere qualche copia in più” e aggiunge “ho detto che l’Istria fa parte della Croazia e questo è un dato di fatto che non può cambiare, non possiamo pensare di prendere il fucile e cambiare i confini, siamo in Croazia in Europa e questa è una certezza che va rispettata, che noi appartenenti alla CNI rispettiamo perciò le quattro parole messe in risalto sono fuorvianti. Ho visto poi sui vari social media che la gente con la testa sulle spalle ha fatto dei ragionamenti giusti, ma purtroppo ci sono sempre quei quattro o cinque personaggi che -puntualmente- hanno qualcosa da ridire e in sostanza si tratta di persone che oltre che a criticare e a mettere zizzania, non hanno mai fatto niente per la Comunità nazionale italiana”.
Lionella Pausin Acquavita
(da IN MINORANZA del 25.05.2021)