"Esprimete liberamente la vostra identità italiana". Questo il messaggio, l’invito di tutti i partecipanti alla conferenza stampa convocata dall’Unione Italiana. “Alle porte un appuntamento importante che al di là delle considerazioni che si possono fare sulla rilevazione dei dati etnici, conta ed è rilevante perché fino a quando la Croazia avrà questo impianto giuridico-costituzionale dal numero dei censiti dipenderà il livello dei diritti garantiti ai gruppi etnici”, ha esordito il presidente UI, Maurizio Tremul che assieme al presidente della Giunta Marin Corva ha illustrato le varie iniziative volte a sensibilizzare gli appartenenti alla comunità italiana a dichiarare la propria nazionalità, lingua e cultura. "28 mila volantini con un vademecum su diritti, doveri e modalità saranno recapitati ai soci effettivi delle Comunità degli italiani mentre in questi giorni partiranno gli spot pubblicitari e la campagna tramite social media" è stato spiegato a Pola. Un’azione - è stato detto - condivisa con i responsabili dei sodalizi operanti in Croazia e per quanto riguarda l’Istria pure con le autorità municipali e regionali.
Oltre che a fornire alcune informazioni tecniche sul censimento che si svolgerà in due fasi, con la prima - dal 13 al 26 settembre - che permetterà di rispondere autonomamente al questionario per tramite della piattaforma E- Građani/cittadini e la seconda - dal 27 settembre al 17 ottobre- con la rilevazione porta a porta per quelli che non hanno effettuato l’autocensimento, pure la vice-presidente della Regione per la CNI Jessica Acquavita ha invitato tutti i connazionali esprimere la propria appartenenza perché “ci sono risposte che contano” ha detto adottando lo slogan ufficiale dei messaggi promozionali.
"Un appuntamento importante per il nostro gruppo nazionale come per le altre minoranze, ma importante per tutta la Croazia” ha affermato invece il deputato al seggio specifico e vice-presidente del Sabor Furio Radin facendo capire che un ulteriore calo dei censiti danneggerebbe ulteriormente l’immagine del paese. “Oltre che alla tutela generale garantita dallo stato, la CNI in Istria gode di diritti particolari che le derivano dagli statuti locali; è la nostra presenza a rendere la penisola specifica e particolare perciò il mantenimento dei numeri è un nostro interesse ma è interesse pure della maggioranza croata” ha detto Radin.
Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente della Comunità degli italiani di Pola e vice presidente del Consiglio regionale, Tamara Brussich che ha presentato alcune iniziative collaterali, che sempre in accordo con l’UI, saranno avviate nei prossimi giorni dal sodalizio polese e riguardano soprattutto la sensibilizzazione dei giovani. "In tanti non sanno cosa sia un censimento, molti - o perché figli di matrimoni misti o per altre ragioni - hanno una duplice identità e sono confusi perciò va spiegato a loro l’importanza di questo appuntamento che arriva ogni dieci anni" ha detto Tamara Brussich sottolineando che simili appuntamenti interesseranno pure altri sodalizi.
Da rilevare che al termine della conferenza stampa i vertice dell’Unione Italiana hanno avuto un incontro, incentrato sempre sul tema censimento, con i rappresentanti dei Consigli CNI della Regione Litoraneo Montana e di quella istriana.
Lionella Pausin Acquavita
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