“L’Unione Italiana è e sarà sempre al fianco del CRS”, la breve nota sulla pagina Facebook dell’UI che accompagna l’articolo della Voce del popolo che riporta - tra le altre cose - un comunicato trasmesso dal direttore dell’ente, Raul Marsetić, che esprime rammarico per la decisione dei vertici cittadini. “Dopo aver consultato il Bollettino ufficiale abbiamo appreso che nel Bilancio 2021 e nelle proiezioni per il 2022 e 2023 sono stati annullati i finanziamenti alla nostra istituzione; si tratta di una decisione incettabile e ingiustificata mai successa negli oltre 50 anni di attività”, rileva Marsetić e ricorda che i finanziamenti, per i quali non si è mai dovuta presentare particolare domanda, sono stati per decenni voce integrante della finanziaria municipale.
Il direttore denuncia però pure un comportamento scorretto degli organismi cittadini che in un primo momento avrebbero assicurato lo stesso iter procedurale del passato, prassi che sarebbe stata invece successivamente modificata e senza comunicarlo ai diretti interessati. “Ci hanno risposto che non sono obbligati a farlo in netto contrasto con qualsiasi sano e normale rapporto di dialogo e collaborazione”, spiega Marsetić aggiungendo che per il CRS non sarebbe stato un problema presentare progetti e piani che annualmente vengono inviati pure ad altri indirizzi evitando così di essere estromessi dal tutto. “Particolarmente grave il fatto che la Commissione comunale per le questioni e la tutela della CNI, composta da connazionali, tra i quali i vertici e diversi consiglieri della locale Comunità degli Italiani abbia approvato all’unanimità la proposta di estromissione del CRS dai finanziamenti cittadini”, rileva il comunicato nel quale si esprime preoccupazione per l’atteggiamento che la Città di Rovigno riserva in questi ultimi mesi ad una delle più importanti istituzioni della CNI. Auspicato un dietro-front della municipalità sui finanziamenti e il recupero dei buoni rapporti avuti in un non lontano passato.

(lpa)

Rovigno. Foto: La voce del popolo/Goran Žiković
Rovigno. Foto: La voce del popolo/Goran Žiković