Tra i numerosi attestati di appoggio e solidarietà al programma italiano di Radio Capodistria riguardo alla ventilata ipotesi di perdita di una delle frequenze più importanti c’è stata pure quella del presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.
“Non poteva essere diversamente, ciò che sta accadendo è una cosa assurda. Radio Capodistria faceva comunicazione transfrontaliera quando neanche si parlava di Europa e i confini erano assolutamente solidi. In questo momento mettere in discussione e creare difficoltà e problemi a quel ripetitore di Monte Nanos è illogico e non ha alcun senso soprattutto in un momento in cui l’Europa incentiva la collaborazione transfrontaliera, incoraggia il fatto che ci siano rapporti tra gli stati membri dell’UE. Si tratta di un assurdo istituzionale e giuridico che va a colpire una Radio che ha settant’anni. Penso che poche emittenti in giro per l’Europa possano vantare una storia e una presenza simili, una continuità e qualità di lavoro come quelli di Radio Capodistria. Quindi, ho trovato inconcepibile questa incomprensione che c’è tra Italia e Slovenia per quel ripetitore. Secondo me la questione va affrontata lavorando e comprendendo che cosa dà di servizio Radio Capodistria a tutte le comunità a quella della Venezia Giulia, del Friuli, della Slovenia dell’Istria, ma anche del Veneto- perché anche noi in Veneto la ascoltiamo volentieri. Il problema va quindi affrontato con la volontà di trovare una soluzione che permetta di continuare a utilizzare quella frequenza e quel ripetitore” ha affermato Roberto Ciambetti.
In riferimento al ruolo costituzionale di Radio Capodistria quale mezzo d’informazione della e per la Comunità italiana che ha diritto di essere collegata e in contatto alla nazione d’origine ha aggiunto “la vertenza ha dei risvolti di delicatezza e problemi giuridici addirittura di rango costituzionale che devono trovare una soluzione. Secondo me, mettendo a lavoro i tecnici e chi segue dal punto di vista burocratico la questione delle frequenza che ci sono tra i due paesi, Italia e Slovenia devono trovare una soluzione perché c’è il bisogno di rispettare una previsione di rango costituzionale che serve alla Comunità italiana sia in Slovenia che in Istria e Croazia".
Alla domanda sul come mai le vertenze tra gli stati spesso ricadono sulle spalle dei soggetti più deboli come possono essere, le minoranze Ciambetti pensa “che in un momento in cui l'Europa a parole dice di tutelare le minoranze, di metterle in un ambito di particolare attenzione vedere come viene trattata questa questione sicuramente c'è qualcosa che stride, che non torna proprio dal punto di vista delle parole che vengono spese a Lubiana, Roma , Zagabria o Bruxelles e quello che si fa effettivamente sul territorio”.
All’immediato appoggio arrivato dal presidente del Consiglio Regionale del Veneto –ricordiamo- ha fatto seguito un’interrogazione dei deputati della Lega al ministro Patuanelli. Ci sono novità in questo senso chiediamo ancora a Ciambetti? “Al momento la cosa è talmente fresca che è difficile avere una risposta. So che domani i parlamentari a Roma oltre all' interrogazione si faranno attori di un' iniziativa di chiamata, direttamente al ministero delle telecomunicazioni, per smuovere la situazione e far capire che sul territorio qualcuno sta molto attento a quello che si farà proprio perche noi daremo l' input di lavorare per trovare una soluzione che sia tecnicamente operativa e che renda tranquillità al lavoro che voi fate in redazione” ci ha detto Roberto Ciambetti.
Lionella Pausin Acquavita