“È stato il primo di una serie d’incontri che dovrebbero diventare tradizionali ed indirizzati a condividere esperienze e conoscenze che vengono acquisite a livello statale e locale in modo da individuare strategie sinergiche atte a migliorare la posizione della componente italiana”, ha affermato Felice Žiža a termine della riunione che si è svolta - per motivi epidemiologici - a porte chiuse. “Tema principale l’applicazione del bilinguismo, i divari esistenti tra norme e applicazione, le differenze tra comune e comune”, ha detto ancora il deputato al Parlamento di Lubiana definendo oltremodo prezioso l’apporto dato al dibattito proprio dai vicesindaci. Accolta con soddisfazione da parte di tutti l’informazione sulla disponibilità dimostrata dal governo di Lubiana per la costituzione dell’Ufficio sul bilinguismo da tempo richiesto dalle istituzioni minoritarie, mentre nel corso della riunione - come ci ha riferito Alberto Sheriani, presidente della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana - si è parlato pure del Decreto sul Bilinguismo, un documento che uniformerà il trattamento nelle quattro municipalità. “Si tratta di un grande passo in avanti”, ha affermato Scheriani aggiungendo che il documento ultimato e armonizzato in sede di Costiera sarà ora messo a dibattito pubblico e dopo un’ultima analisi in CAN sarà proposto ai quattro consigli comunali.
“Risulta abbastanza logico che un decreto sia uniformato per evitare diversità di trattamento e credo sia importante che la proposta di mettere mano al documento sia partita dalla minoranza”, ci ha detto al termine dell’incontro il vicesindaco di Capodistria, Mario Steffe. “Un documento atteso anche perché sono decenni che non abbiamo rinfrescato neppure quegli attuali”, ha aggiunto la vicesindaco di Pirano, Manuela Rojec. E se riassumendo il dibattito Marko Gregorič, presidente della CAN isolana, ha definito “interessanti e importanti gli spunti inerenti al coinvolgimento dei giovani”, la vicesindaco di Ancarano, Martina Angelini, ha elogiato invece l’incontro che ha definito come “un’ottima occasione per condividere le idee e la buona prassi dei rispettivi comuni e delle rispettive istituzioni minoritarie su questioni importanti per la CNI”.
Lionella Pausin Acquavita
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