Un incontro formale per ribadire l’ottima collaborazione e scambiare visioni e opportunità per incrementarla ulteriormente. Sin dall’inizio David Runco ha ringraziato per la sensibilità e vicinanza che l’UI ha sempre dimostrato nei confronti di Radio e TV Capodistria. Marin Corva, ricordando i problemi dell’autunno scorso ed i tagli stabiliti dal Comitato di Coordinamento e quindi recuperati da altri capitoli di spesa ha affermato che “si sta lavorando per garantire 120 mila euro che andranno in parte a coprire le spese di ritrasmissione satellitare e via cavo dei programmi in Croazia ed in parte a finanziare la copertura di avvenimenti organizzati dalla CNI in Croazia.” “Questo lo abbiamo sempre fatto, ma vogliamo essere più presenti”, ha confermato Runco ed ha aggiunto: “Siamo una delle principali istituzioni mediatiche minoritarie e sicuramente vorremmo partecipare in modo più capillare agli avvenimenti in tutto il territorio d’ insediamento storico della Comunità italiana ma purtroppo siamo legati al contesto finanziario che – purtroppo - non dipende da noi.” Seppur non direttamente Runco ha fatto capire che ci sarebbero delle osservazioni da parte degli organismi di RTV Slovenia proprio su queste spese. Egli ha inoltre ricordato gli equivoci seguiti agli aiuti governativi passati attraverso l’Ufficio nazionalità per coprire il disavanzo dell’ente nazionale: 15 milioni di euro in due anni che solo in una minima parte sono arrivati a Capodistria. “È difficile comprendere che nonostante queste risorse ci ritroviamo a condividere – dopo tutti i tagli subiti negli ultimi 30 anni - la sorte di Lubiana che si trova in una non indifferente crisi finanziaria”, ha affermato Runco facendo capire che la strada dei finanziamenti governativi, su modello italiano per la minoranza slovena, sarebbe l’unica a garantire stabilità ai programmi radio televisivi italiani di Capodistria. “Le sfide da affrontare sono tante”, ha confermato il presidente dell’esecutivo UI aggiungendo che - sicuramente- la più importante è “far capire allo Stato sloveno e agli altri soggetti interessati che la Comunità nazionale italiana è una ed unica e che i diritti acquisiti e finora garantiti vanno rispettati.”
L.P.A.