Tra quest’ultime, il cambiamento più importante è il passaggio dal sistema Borda al maggioritario a turno unico da tempo auspicato dalle istituzioni della Comunità italiana. Così, come giovedì scorso in sede di Commissione nazionalità è stato il deputato della CNI, Felice Žiža, ad argomentare le ragioni per la cassazione del Borda, definito un sistema complicato e che spesso - come più volte testimoniato - mette in difficoltà gli elettori al momento del voto. Argomentazioni recepite da tutte le forze politiche presenti in Comitato che hanno espresso 17 voti a favore e solo due contrari, quelli dei rappresentanti della Levica/Sinistra che come noto caldeggia il maggioritario a doppio turno. “Ora attendiamo fiduciosi il dibattito ed il voto in seduta plenaria convocata per il 16 febbraio”, ha affermato Žiža che soddisfatto dei risultati fin qua raggiunti ha però ricordato: “Per modificare la Legge elettorale è necessaria la maggioranza dei due terzi ovvero 60 voti favorevoli aldilà del quorum presente in Aula, ma io sono ottimista e speriamo di farcela. Del resto, pure in Comitato interni i voti necessari erano 13 e a momenti le presenze si abbassavano pericolosamente tanto da farmi temere il peggio poi invece tutto si è risolto al meglio e le modifiche hanno ottenuto un sostegno quasi unanime”.
Il deputato CNI si dichiara ottimista e spera che martedì in Aula si ripresenti lo stesso scenario visto prima in sede di Commissione nazionalità e quindi di Comitato interni anche se aggiunge: “In politica non si può esultare fino a quando il risultato non è garantito e non viene portato a casa”. Ricordando che le modifiche hanno ottenuto nei giorni scorsi pure il sostegno del Consiglio di Stato, Žiža ha rilevato ancora una volta la validità della scelta perseguita dai deputati della Comunità italiana ed ungherese e dai Consigli della CAN Costiera e del Pomurje: “Il sistema maggioritario a turno unico è quello più usato in tutta Europa soprattutto dove vanno eletti esponenti minoritari; è adottato pure per l’elezione delle nostre istituzioni, dai seggi specifici nei Consigli comunali ai Consigli delle CAN municipali ed è inoltre il sistema di voto per l’Unione Italiana nonché per i seggi specifici al Sabor croato”.
Da segnalare infine che il Comitato interni, amministrazione pubblica e autonomie locali ha accolto pure – così come suggerito dalla Corte Costituzionale - le modifiche di legge relative alle circoscrizioni elettorali in modo da rendere più equilibrate le proporzioni del numero di elettori per singolo collegio.
Lionella Pausin Acquavita