Un'occasione di confronto tra due realtà con le stesse radici culturali, che si sono separate dopo le drammatiche vicissitudini del confine orientale alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Un incontro che ha suscitato l'interesse degli insegnanti presenti, in particolare di quelli provenienti dal Veneto, che hanno avuto occasione di confrontarsi con i racconti di quanto accaduto in queste terre, a testimonianza che finalmente i drammi dell'esodo e delle foibe sono entrati anche nelle scuole italiane come ha sottolineato il presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Renzo Codarin: "È assolutamente importante e finalmente da alcuni anni si è iniziato a parlare in modo serio di quello che è avvenuto in queste terre e sempre di più insegnanti chiedono di avere ulteriori informazioni. Questa è una bella cosa, perché poi naturalmente gli studenti apprendono dagli insegnanti. Abbiamo capito che i docenti non avevano neanche gli strumenti su come informarsi di quello che è successo. Queste iniziative, insieme anche ai viaggi comuni che si possono fare oggi anche in Istria, sia nella parte slovena che in quella croata, visto che siamo tutti in Europa, fa sì che questi educatori, quando torneranno nelle loro città, in questo caso del Veneto, insegneranno anche con maggiore trasporto, con più cuore. È importantissimi apprendere con un’esperienza vissuta in prima persona quello che c'era, quello che non c'è più ma anche quello che ancora è rimasto. Esperienza viva che naturalmente intensificheremo, anche con le altre Regioni e cercheremo di far diventare normale che insegnanti italiani vengano a studiare e ad informarsi, fare seminari i Istria, per poi ritornare nelle loro terre, in Italia, a spiegare queste cose e a loro volta a creare altri momenti di studio, con le gite per gli studenti italiani che sempre più spesso chiedono di venire a Trieste e poi anche in Istria per capire in prima persona quanto una cultura sia ancora viva, molto di più di quanto si sia temuto nel passato”.
"Iniziative fondamentali", ha commentato il presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul: "Sono iniziative fondamentali, perché mettono in relazione il mondo educativo scolastico italiano con il nostro. Dobbiamo sempre più scambiare questo tipo di esperienze, travasare le nostre esperienze verso le Scuole italiane e viceversa, fare in modo che nei programmi didattici di Croazia, Slovenia ed Italia si parli anche di questa tragedia dell'esodo, di quello che è stata la nostra storia, ma con una prospettiva educativa formativa nello spirito dei valori europei, della convivenza e del dialogo interculturale.
Si sta indubbiamente lavorando a rafforzare la collaborazione col mondo degli esuli, anche per quanto riguarda la mappatura dei luoghi degli eccidi che sono avvenuti durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, che riguarderà non solo gli Italiani ma tutti morti di morte violenta in questo territorio, anche qui con uno spirito di 'pietas' cristiana, che guarda ad una riconciliazione e non ad una contrapposizione".
Davide Fifaco