In vista dei cambiamenti relativi al passaggio dei confini nazionali, che ci sarebbero potuti essere questa settimana con la fine del lockdown il deputato al seggio specifico Felice Žiža insieme a tutte le organizzazioni che rappresentano le comunità nazionali, quella slovena in Italia e quella italiana in Slovenia e Croazia, si sono rivolti direttamente, con una lettera al premier Janez Janša, ai ministri Aleš Hojs e Janez Poklukar e al coordinatore per le comunità nazionali Vinko Gorenak domandando in pratica di tornare al regime in vigore fino al 15 marzo per coloro che vivono a ridosso dei confini.
Una richiesta che è stata ripresa nell’incontro che Žiža ha avuto con il primo ministro Janša martedì scorso, quando le proposte sono state rimesse nelle mani del comitato tecnico scientifico; che ha accolto alcune di esse nella consueta riunione del mercoledì. Il test antigenico settimanale è stato, ad esempio, cancellato per gli studenti transfrontalieri e per i minori di 15 anni e i loro accompagnatori; mentre è stato esteso a 12 ore il libero transito attraverso il territorio nazionale, senza l'obbligo di quarantena e test negativo, per chi è di passaggio, ma anche per i doppi proprietari o affittuari di terreni nelle zone di confine e i loro familiari quando viaggiano assieme. Per motivi di assistenza e aiuto a persone bisognose o familiari o per i lavori di manutenzione di immobili al di là del confine sarà necessario presentare un tampone, anche rapido, non più vecchio di 3 giorni. Riaperti pure i valichi secondari senza vincolo orario per tutti coloro che rientrano tra le categorie considerate transfrontalieri.
"Purtroppo non abbiamo ottenuto tutto per quello che abbiamo chiesto", ha commentato a caldo il deputato Žiža soddisfatto comunque dell'operazione, che sottolinea è stata portata avanti con le organizzazione degli sloveni in Italia ma anche con la CAN costiera e l'Unione Italia.
"Per quanto riguarda i migranti transfrontalieri il comitato scientifico continua a insistere sul fatto che dovranno continuare a fare i tamponi settimanali", ci ha spiegato, "mentre gli sportivi, che rientrano tra le voci relative al settore educazione, ora potranno tranquillamente muoversi da una e dall’altra parte del confine senza tampone e questo varrà anche per i loro accompagnatori".
"Anche i rappresentanti delle comunità nazionali da una e dall'altra parte del confine", ha aggiunto con soddisfazione Žiža, "potranno passare i confini per motivi di lavoro su invito in caso di incontri e riunioni che avvengano oltre confine".
Barbara Costamagna