Il provvedimento avrebbe dovuto essere accolto già nel precedente mandato, ma poi non se ne fece nulla. “Purtroppo, da quando abbiamo presentato la bozza di decreto sul bilinguismo sono passati quasi due anni” – rileva Andrea Bartole segretario della Can Costiera. Nello scorso mandato ad un certo punto non si era capito chi dovesse occuparsi a livello comunale del decreto sul bilinguismo. Per alcuni a muoversi avrebbe dovuto essere la Can Costiera, che lo aveva portato all’attenzione dei sindaci, per altri la questione a quel punto spettava a vicesindaci, consiglieri italiani e Can Comunali. Ora Bartole assicura che i sindaci “delegheranno i vicesindaci” italiani, che insieme ai “presidenti” delle locali comunità autogestite “lavoreranno congiuntamente su questo documento”.
In ogni modo il testo non è stato ancora armonizzato. Per Bartole però ci sarebbe “la volontà politica dei quattro sindaci di procedere”, tanto che si pensa di avere già nei prossimi mesi “a disposizione la versione definitiva”. Che se ne sia iniziato a discutere ad inizio mandato è sicuramente un bene, ora la palla passa alle amministrazioni comunali ed ai servizi ispettivi, che dovranno prendere in esame il testo. I problemi da risolvere sarebbero quelli legati ai “rapporti con le amministrazioni, la parte che riguarda le sanzioni e il ruolo dell’ispettorato". Proprio le multe, giudicate da alcuni eccessive, erano state al centro del dibattito anche all’interno della minoranza. L’obiettivo adesso, ha precisato Bartole, è comunque di concludere il processo di armonizzazione "entro giugno", per poterne discutere nei vari consigli comunali "a partire dalla fine dell’estate".
Stefano Lusa