Tempi stretti, agenda troppo fitta e incontro programmato per discutere praticamente solo della questione confini. Per ora niente colloqui in programma tra il ministro degli esteri Luigi Di Maio e la minoranza italiana in Slovenia. I soliti bene informati dicono che sarà difficile che le cose possano cambiare da qui al fine settimana e precisano che ci saranno altre occasioni, magari a Roma.
In questi giorni a lavorare per incontrare il ministro un po’ tutti gli esponenti della comunità italiana in Slovenia e le sue varie istituzioni che hanno cercato in via formale ed anche informale di ritagliarsi un piccolo spazio a margine del vertice bilaterale del capo della Farnesina con il suo omologo sloveno Anže Logar in programma sabato prossimo a Lubiana.
In assenza di un incontro istituzionale al momento si è chiesta la presenza del deputato della Comunità nazionale italiana, Felice Žiža, nella delegazione slovena che incontrerà Di Maio ed i suoi collaboratori, mentre è stata ipotizzata almeno la sua partecipazione al pranzo ufficiale al termine dell’incontro tra i ministri.
Questa volta sembra, quindi, destinata a saltare la consolidata prassi dell’incontro diretto tra la minoranza ed i vertici politici italiani. Una pratica che era stata istituita e seguita scrupolosamente per decenni. Ad onor del vero bisogna dire che per farsi ricevere dai politici italiani la minoranza italiana ci ha impiegato un po’, mentre per la Slovenia la prassi di incontrare la propria minoranza prima dei colloqui bilaterali è consolidata ed ha contraddistinto ogni vertice tra i due paesi.
Accadrà anche questa volta. L’appuntamento è fissato per venerdì a Lubiana, presso la sede del Ministero degli esteri. Come tradizione l’incontro non è stato chiesto dalla minoranza, ma è stato semplicemente convocato dalla diplomazia slovena.
Stefano Lusa