Una ricerca che arriva dalla curiosità e interesse verso quel senso di storia e appartenenza comune che, nonostante il passare dei secoli, persiste oltre che nella visibile ricchezza artistico-culturale pure nel patrimonio immateriale: dialetto e tradizioni.

Foto: Pausin Acquavita
Foto: Pausin Acquavita

Da qua sono partiti Nicola Bergamo e Daniele Marcuglia, che hanno accomunato il loro comune di residenza, Villorba, con quelli di Verteneglio e Buie e da qua si è sviluppato il loro lavoro con interviste, questionari e indagini diretti che hanno abbracciato varie fasce di età delle due realtà territoriali. Ricerche dalle quali - come ci ha spiega Nicola Bergamo- emergono risultati in parte coerenti. “L'analisi diacronica dei dati raccolti a Villorba registrano una lenta ma inesorabile dissoluzione della competenza linguistica dialettale sotto il profilo lessicale, sintattico e degli ambienti d’ uso a tutto favore dell’ italiano”, racconta Bergamo, e aggiunge: “Nei due comuni istriani , invece, l’ uso del istroveneto è ancora vitale a tutte le età negli ambiti tradizionali della famiglia, ma si registra un progressivo cedimento grafico-fonetico dovuto alle consuetudini dell’ uso del croato”.

Foto: Pausin Acquavita
Foto: Pausin Acquavita

Il volume arricchito da alcuni saggi di ricercatori locali quali Kristjan Knez, Marino Dussich, Lucia Moratto Ugussi e Nadia Diracca Moratto, include pure la ricerca del professore Daniele Marcuglia che confronta le tradizioni popolari in Veneto e Istria. “I risultati ottenuti - confrontando fonti bibliografiche e le testimonianze raccolte – fanno risultare più affinità che differenze a dimostrazione che nonostante le differenti vicende storiche dell’ultimo periodo, permangono i secolari legami politici, storici e geografici che hanno accomunato le due aree”, ha spiegato Marcuglia, ricordando “la somiglianza a riguardo delle feste, delle usanze, dei modi di fare a Natale, Carnevale, nei riti del fuoco, nelle sagre di paese e in altre ricorrenze”.

“Comune alle due aree, in una necessaria trasformazione e, a volte anche inevitabile perdita di molti aspetti sia del dialetto sia negli usi e costumi la curiosità e l’interesse riscontrato nei giovani che si rendono conto che questi sono parte integrante della nostra identità, dei nostri territori”, ha raccontato ancora Marcuglia.

Va ricordato ancora che la ricerca e la pubblicazione del volume sono state realizzate con il contributo che la Regione Veneto stanzia a favore degli interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale veneto in Istria, Dalmazia e nell’ area mediterranea. Alla presentazione del volume, ospitata dalla Comunità degli italiani di Verteneglio, erano presenti numerose delle persone locali che hanno partecipato alla ricerca come pure le autorità municipali e regionali con in testa il sindaco Neš Sinožić e la vicegovernatrice Jessica Acquavita, che hanno rilevato l’importanza di simili ricerche che “vanno a rafforzare i ponti che uniscono Veneto e Istria e abbattono i confini che vorrebbero dividerle”.

(lpa)