Formula vincente non si cambia. Vale anche per Dimela cantando, appuntamento clou del Festival dell'istroveneto. Il cui bando (online su www.istroveneto.com) viene riproposto tale quale, se si eccettuano alcuni dettagli come la precisazione che il giudizio della commissione incaricata di selezionare le canzoni in gara è inappellabile. Verranno ammessi 14 brani, scelti in base al valore artistico con particolare attenzione al testo, scritto - si raccomanda - "in bon istroveneto". "Cosa che disi la comision, cusì ze e no se se devè rabiar", si legge nel bando - interamente in dialetto - predisposto dagli organizzatori, con in testa l'Unione l'italiana affiancata dall'Università popolare di Trieste. "Per il resto tutto rimane invariato", spiega Marianna Jelicich Buić, responsabile cultura dell'UI e direttrice artististica del festival. "Quindi l'invito esteso a tutti gli autori, i musicisti e i cantanti che vogliono provare a cimentarsi con il dialetto e con canzoni inedite, ad inviare i brani entro il 15 febbraio".
Anche quest'anno saranno tre le serate di Dimela cantando, a unire idealmente l' intero territorio in cui è parlato - con piccole variazioni - l'stroveneto, fra Croazia, Slovenia e Italia. "Ci sarà l'appuntamento di Capodistria, fissato per l'11 giugno, la finale a Buie il 13, e poi la data che stiamo definenendo in questi giorni è quella di Cittadella, probabilmente il 6 giugno".
Resta fuori la vicina Muggia, dove la manifestazione in passato ha fatto tappa più volte ma senza trovare - si rammarica la Jelicich - un'accoglienza all'altezza delle aspettative. "Ovviamente ci dispiace molto, perché il Comune di Muggia è stato tra i primi a sostenere il progetto e a essere presente nelle varie attività. Naturalmente le porte sono sempre aperte e se arriverà un invito, se ci sarà un dialogo, un desiderio, cercheremo di includere nuovamente Muggia che, certo, ci manca tanto".
Ornella Rossetto