Parte la campagna elettorale per le europee anche nella nostra regione e per il momento il grande assente è l’italiano. A Capodistria hanno fatto la loro comparsa i primi manifesti di Dom (la nuova formazione patriottica che si richiama anche alla Lega di Salvini), quelli della Sinistra e della Lista di Marjan Šarec. Per tutti slogan soltanto in sloveno. Probabilmente gli altri partiti seguiranno a ruota. Una scelta in linea con il resto della cartellonistica pubblicitaria in città dove l’italiano latita. Non è altro che dura legge del marketing: gli italiani sono pochi, i loro voti probabilmente ai partiti non interessano più di tanto, fare un cartellone anche in italiano aumenta i costi e le sanzioni per il mancato rispetto del bilinguismo tanto non arrivano, visto che l’ispezione comunale fa finta di non vedere.
Dalla Comunità autogestita della nazionalità costiera danno ad intendere che sulla questione potrebbero anche intervenire. Proprio il rispetto del bilinguismo è uno dei cavalli di battaglia del deputato Felice Žiža, che nei suoi incontri con i connazionali continua ad invitare alla mobilitazione. La cosa sembra aver dato qualche frutto, tanto che all’indirizzo della Can costiera dopo mesi di silenzio hanno cominciato ad arrivare delle denunce. Nelle ultime settimane ce ne sarebbero state più di mezza dozzina. A questo punto bisognerà vedere i tempi ed i modi in cui agiranno le istituzioni minoritarie e quale sarà la ricettività di quelle comunali e statali. Il primo banco di prova, ovviamente, sarà quello dei partiti. Nei prossimi giorni si vedrà se quelli che hanno già affisso i loro cartelloni correranno ai ripari e se quelli che devono ancora farlo useranno anch’essi solo lo sloveno.
Stefano Lusa