C'è chi critica e chi apprezza. C'è chi dice che è stato un errore riprendere il nome dello scorso anno chi si dice dispiaciuto che non ci saranno i fuochi d'artificio. I pareri sono molteplici e discordanti. Come spesso negli ultimi anni. Un dato di fatto oggettivo è che il nome scelto per l'intero progetto, anche questa volta, è solo in lingua slovena. L'amministrazione comunale si giustifica dicendo che si tratta di marchio registrato.
Per il vicesindaco italiano e consigliere al seggio specifico Mario Steffè la questione va approfondita, prima di esprimersi ufficialmente vuole capire meglio la questione. Ci informeremo sull'applicazione del nome nella comunicazione pubblica, a prescindere dal fatto che Čudolandija sia un trademark, ci ha detto. Al consigliere Alberto Scheriani, ex vicesindaco italiano, piace l'idea di decorare a festa il centro storico, per vivere appieno lo spirito natalizio per tutta la famiglia. Saluta pertanto la decisione dell'attuale amministrazione comunale di aver recuperato in gran parte il concetto dello scorso anno si dice invece rammaricato per il mancato rispetto del bilinguismo nel nome dell'iniziativa. Si è sbagliato lo scorso anno, forse per la fretta dovuta al periodo preelettorale, ancora Scheriani, ma si continua a sbagliare anche quest'anno. Sono sorpreso di vedere, aggiunge, che chi lo scorso anno protestava per l'uso esclusivo dello sloveno adesso ripete lo stesso errore. Quest'anno c'era tutto il temo di fare le cose con calma, ma se non c'è volontà è tutto inutile, ancora Scheriani. Alla consigliera Ondina Gregorich Diabatè, abitante del centro storico, non piacciono nè il nome nè l'allestimento. Nessuno ci ha mai interpellato sulla questione del nome in italiano, o presentato il progetto, per esempio tra il punto varie in Consiglio comunale. Sarebbe giusto farlo se in ballo ci sono soldi pubblici da spendere. Per Ondina Gregorich Diabatè si poteva spendere di meno e fare di più per la gente, devolvere la somma per cause più nobili; per aiutare famiglie disagiate, per dare una mano alla Casa per gli anziani o acquistare apparecchiature mediche da donare all'Ospedale di Isola. Illuminare SI il centro, ancora la consigliera, ma in maniera più discreta. (ld)