I bandi del concorso letterario e video sono appena usciti, arricchiti anzi di una nuova categoria dedicata ai parlanti residenti all'estero: esuli e figli di esuli sparsi nel mondo che hanno conservato il particolarissimo idioma dei loro avi, un idioma che in Istria, oggi, è a rischio di estinzione. Vero è che per l'ottavo anno l'evento si prevede diverso dalle edizioni precedenti. Grandi raduni come quelli cui ha abituato negli anni il Festival dell'istrioto di Sissano al momento non sono praticabili. Il presidente della Comunità degli italiani sissanese Paolo Demarin ha anticipato al quotidiano La Voce del popolo che molte iniziative si svolgeranno in rete. Anche i laboratori linguistici, rivolti a ragazzi e adulti, dovranno essere allestiti nelle sedi delle singole Comunità aderenti. Un serata comune tuttavia ci sarà e l'intento è quello di farla al Teatro Gandusio di Rovigno, chiaramente con un pubblico ridotto per poter osservare le nuove indicazioni in ambito di sicurezza e di distanziamento sociale. Demarin, che è anche presidente dell'Assemblea dell'Unione italiana, da sempre al fianco degli organizzatori, annuncia inoltre una mostra che verrà allestita nel mese di agosto a Castel Bembo, sede della Comunità degli italiani di Valle, in cui saranno presentati costumi e attrezzi in uso nel passato nelle sei località accomunate dall'impiego dell'antico dialetto preveneto (comprese dunque Dignano, Gallesano e Fasana).
Posticipato ad autunno, intanto, l'altro grande festival dell'orgoglio dialettale degli Italiani d'Istria, il Festival dell'istroveneto di Buie. Cancellata per quest'anno la formula itinerante, e anche, per il numero insolitamente esiguo di lavori pervenuti i due concorsi letterario e video.
Ornella Rossetto