Una revisione del piano obbligatoria ora che si conoscono gli importi precisi delle dotazioni che arrivano da Italia, Croazia, Slovenia e da altri finanziatori. Grazie all’ulteriore aumento dei fondi di Zagabria che superano i 4 milioni e mezzo di euro si tratta del bilancio preventivo più sostanzioso di sempre con risorse complessive pari a 9 milioni 275.000 euro. “Questo significa che è stato fatto un buon lavoro dall’Unione italiana a Roma, dal nostro parlamentare a Zagabria”, si è sentito dire a Gallesano dove il presidente dell’esecutivo, Marin Corva, illustrando i principali capitoli di spesa, ha ricordato in primo luogo gli investimenti strategici: la costruzione dell’asilo italiano di Sissano, l’ampliamento dell’elementare San Nicolò di Fiume, la sede della Comunità degli italiani di Levade-Gradigne. “Con alcuni finanziatori abbiamo bisogno di ottimizzare alcuni processi”, ha aggiunto il presidente della Giunta riferendosi sostanzialmente alla Regione Friuli-Venezia Giulia e al Bando per l’assegnazione dei fondi gestito dall’Università popolare di Trieste che ad esempio ha bocciato il progetto dei giochi sportivi. Progetto che, è stato ricordato, nei giorni scorsi ha radunato a Parenzo più di 600 attivisti di tutte le comunità degli italiani. Sulla questione si è sviluppato un ampio dibattito che ha fatto emergere sostanzialmente da una parte la costante erosione delle risorse che il Friuli-Venezia Giulia destina alla CNI e dall’altra la difficile collaborazione tra l’Unione italiana e l’ente morale triestino. “Una situazione che deve trovare soluzione attraverso un dialogo quanto più intenso e propositivo tra tutti i soggetti interessati onde garantire che le risorse destinate al mantenimento della lingua, cultura e identità italiane arrivino nella maniera quanto più fluida, rapida ed efficace”, ha dichiarato nel corso della discussione il presidente UI, Maurizio Tremul, mentre non sono mancate le richieste di una gestione diretta delle risorse e della attività da parte dell’Unione italiana.
(lpa)