Ancora preoccupazione per le trasmissioni di Radio Capodistria sulle frequenze 103,1. Il deputato della comunità nazionale italiana Felice Žiža, nel corso di Tuttoggi Attualità, andato in onda venerdì scorso su TV Capodistria, ha precisato che il rischio, “anche se minimo”, resta. Una ipotesi che secondo il deputato sarebbe stata confermata anche dal direttore dell'RTV di Slovenia, Igor Kadunc nel corso del suo incontro con l'Ambasciatore d'Italia a Lubiana.
Al momento, ha rimarcato Žiža, si stanno mettendo in campo tutta una serie di iniziative. Garanzie sono giunte dal Ministero della Cultura, ma il parlamentare ha comunque annunciato un incontro con il presidente della repubblica Borut Pahor e con il direttore della RTV di Slovenia Igor Kadunc , mentre si stanno programmando colloqui con il Ministro della pubblica amministrazione, che è competente per la telecomunicazione in Slovenia ed anche con il primo ministro Marjan Šarec. Nel corso dell’intervista, concessa a Rafael Kariolić, Žiža ha affermato che l'obiettivo è quello di intervenire a tutti i livelli entro due settimane, rimarcando che se i rischi persisteranno ci si rivolgerà anche ai massimi esponenti della repubblica italiana.
Intanto il ministero della pubblica amministrazione, rispondendo a Nataša Čepar del Delo, ha precisato che per trasmettere un altro programma sulla frequenza 103,1 la RTV di Slovenia dovrebbe inoltrare una formale richiesta alla competente agenzia, cosa che per ora non sarebbe avvenuta.
Dal ministero precisano che, presso il Tribunale di Treviso, sono in corso due cause contro l’uso della frequenza 103,1 da parte di Radio Capodistria. L’eventuale trasmissione di un altro programma della RTV di Slovenia quindi non influirebbe in alcun modo sui procedimenti in corso, che secondo il vicedirettore della RTV di Slovenia, Antonio Rocco, comunque non avrebbero alcun fondamento.
Al momento i contenziosi giudiziari sull’uso delle frequenze al confine sono una quindicina. Lo scorso novembre il tribunale di Trieste ha chiuso il primo caso con una sentenza a favore della Repubblica di Slovenia.
Stefano Lusa