Un incontro per capire come rispondere a quello che sembra essere il quesito che in questo periodo agita di più la minoranza: l'adozione o meno dell'aggettivo “slovena” con la denominazione regionale “Istria”. Una proposta nata all'interno del progetto dei quattro comuni PIKA, che nelle ultime settimane è stata rigettata da tre delle quattro CAN comunali (a favore solo quella di Capodistria) e che è diventata motivo di scontro anche politico all'interno della Comunità Nazionale.
Per questo a Pirano Andrej Rojec ha deciso di promuovere un dibattito, facendolo precedere da una tavola rotonda, che nelle sue intenzioni dovrebbe fornire gli strumenti per affrontare meglio la questione. Ad animare questa prima parte dovrebbero essere Kristjan Knez e Daniela Paliaga Kanković, e un terzo oratore che non è ancora certo, visto che una dei relatori annunciati Clio Diabaté parteciperà invece solo al dibattito, ci ha detto Rojec.
Tra gli invitati ci saranno anche una serie di esperti del settore, ci ha spiegato sempre l'organizzatore, e anche figure di primo piano del panorama minoritario come il presidente dell'Unione italiana Maurizio Tremul e quello della CAN costiera Alberto Scheriani, che come risaputo sostiene la posizione dei capodistriani che hanno dato luce verde alla denominazione “Istria slovena”. Sarà assente invece il deputato al seggio specifico Felice Žiža che si è impegnato, però, a contribuire alla discussione con un suo intervento scritto. Quest'ultimo si è già espresso sul tema ai nostri microfoni dicendosi a favore dell'utilizzo del nome “Istria”.
Un incontro che potrebbe essere "strumentalizzato politicamente" da alcune figure della Comunità Nazionale, secondo uno dei soci storici della CI piranese e consigliere della CAN Onelio Bernetič che si è rivolto con una missiva agli organizzatori dicendo di apprezzare l'iniziativa ma di sentire anche la necessità di avvertirli di questo pericolo. Bernetič ha anche espresso le sue perplessità sul fatto che quando la CAN Costiera tra giugno e luglio 2021 aveva inviato ai presidenti e ai loro vice il documento relativo a questa denominazione nessuno di questi “avesse trovato opportuno intervenire”; proponendo che a questo punto “i consiglieri comunali della minoranza di tutti i quattro comuni" si coalizzino , chiedendo “l’indizione di un Consiglio comunale congiunto”, per rivotare “per l’unico nome possibile (…) Istra – Istria”; sempre che “i sindaci dimostrino di avere veramente a cuore e di rispettare il nome storico di questo territorio”.
Barbara Costamagna