Assemblea dell’Unione italiana compatta nell’esprimere solidarietà con le redazioni italiane di Radio e Tv Capodistria demanda ai vertici UI l’individuazione di una soluzione che ridia visibilità ai programmi italiani nell’area d’insediamento storico della CNI. Nella mozione accolta al termine di un articolato dibattito, si rileva inoltre l’impegno di lavorare con le autorità di Slovenia, Italia e Croazia e con tutti i soggetti preposti per individuare le possibilità di un ritorno al satellite mentre l’Unione si impegna a sostenere pure la realizzazione di progetti specifici e palinsesti per le emittenti capodistriane.
Una seduta alla quale hanno partecipato pure i redattori responsabili di Radio e TV, Aljoša Curavić e Robert Apollonio che si sono soffermati sul problema satellite, ma hanno raccontato pure delle difficoltà e dei disagi dovuti al ridimensionamento delle redazioni e al costante taglio dei finanziamenti. Un trend che la centrale lubianese non sembra intenzionata a interrompere ha affermato con preoccupazione David Runko, rappresentante dei programmi italiani al Consiglio della Rediotelevisione slovena.
“RTV di Slovenia non ci è favorevole ma una soluzione va trovata e dobbiamo farlo tutti assieme” ha affermato tra le altre cose il deputato italiano al Parlamento di Lubiana Felice Žiža ospite della riunione assieme al presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani che ha ricordato la costante battaglia per il mantenimento della quantità e qualità programmi di quella che -pur avendo uno status particolare- viene percepita come una istituzione comune della CNI.
“Un’istituzione che è d’interesse anche per il mondo degli esuli” ha ricordato il consigliere Glauco Bevilacqua mentre Gaetano Benčić e Roberto Battelli hanno evidenziato il ruolo nel mantenimento della lingua e cultura italiana. Valmer Cusma ha auspicato un’offensiva diplomatica dell’Italia, mentre Moreno Vrancich ha chiesto delucidazione sulle responsabilità e doveri finanziari relativi al satellite.
Ed è proprio su questo punto che sembrano persistere ancora delle divergenze. Per i vertici UI dovrebbe farsene carico la Slovenia. Lo hanno fatto capire sia il presidente Maurizio Tremul che il capo della Giunta esecutiva, Marin Corva. Marko Gregorić titolare del settore Istituzione nell’intervento introduttivo ha affermato “la pertinenza è del padrone perciò riteniamo che il costo dovrebbe venir sostenuto da Lubiana anche se l’ Unione è pronta ad impegnarsi per un eventuale cofinanziamento” .
Ad aprire la seduta capodistriana la Relazione sulle Istituzioni scolastiche della CNI presentata da Iva Bradaschia Kožul, responsabile del settore scuola. L’interessante dibattito su questo importante argomento è stato aggiornato per motivi di tempo e proseguirà alla prossima seduta dell’Assemblea programmata a dicembre.
Lionella Pausin Acquavita