Il progetto più ampio sull'età dei lumi è ideato e coordinato dal Centro Italiano Carlo Combi di Capodistria in stretta sinergia e in collaborazione con le istituzioni della Comunità nazionale italiana e altri enti archivistici e museali del territorio. Nato lo scoso anno per ricordare il 250esimo della morte di Giuseppe Tartini e il 300esimo della nascita di Gian Rinaldo Carli.
La pandemia purtoppo ha condizionato lo svolgimento del programma di lavoro, modificandone il percorso originale, ma il progetto sta andando avanti e con un contributo aggiuntivo pure ampliato. Sono stati infatti realizzati dei prodotti complementari che hanno già trovato un'ottimo riscontro, soprattutto nella sua veste virtuale (link applumi) da parte degli alunni della scuola elementare italiana Pier Paolo Vergerio il Vecchio di Capodistria che hanno già camminato lungo gli itinerari proposti dalle cartine. Roberta Vincoletto capo programma del Combi ci spiega i contenuti delle cartine. "Innanzitutto va puntualizzata l'importanza dell'immagine della mappa, quindi Collegio dei Nobili a Capodistria e non il solito Palazzo Pretorio, e Piazza Tartini col monumento e la casa di Giuseppe Tartini. Apriamo, la mappa presenta la solita classica cartina dove abbiamo puntato sulle vie in lingua italiana. Ci è sembrato giusto come istituzione della comunità nazionale italiana puntare sulle vie in italiano con una leggenda sotto dove sono presentate le vie bilingue. 15 punti di interesse in azzurro per Capodistria e 8 invece quelli per la cartina di Pirano, con due fuori territorio a Strugnano e Padova legati sempre a Tartini. Girando la mappa abbiamo per entrambe le realtà un inquadramento storico culturale e poi presentati in pillola i punti di interesse, quindi 15 per Capodistria 8 per Pirano, dove puntiamo non sulla architettura dei palazzi, sullo stile dei palazzi, ma sui personaggi che vi hanno vissuto, che sono stati importanti per questo territorio, sulle istituzioni che hanno lavorato in quei edifici e chiudiamo le due cartine quella di Capodistria con una biografia su Gian Rinaldo Carli, per Pirano invece su Giuseppe Tartini, tutto in tre lingue quindi italiano sloveno e inglese."
Il Combi guarda già agli eventi futuri da realizzare nell'ambito del progetto, come ci spiega il direttore Kristjan Knez. "Sì, il progetto "l'età dei lumi" è ambizioso e articolato e verrà siamo realizzato, concluso nei prossimi mesi o almeno sicuramente nel corso del 2022. Uno dei prodotti più impegnativi e articolati sarà il volume monografico di approfondimento quindi sugli aspetti culturali e sulla società nel XVIII secolo, quindi un'immagine a tutto tondo sia in Istria sia oltre Adriatico e i rapporti tra le due coste e la mostra quella proposta nella Loggia piccola approderà anche on-line nelle prossime settimane e poi abbiamo pensato anche a delle pillole video sull'età dei lumi coinvolgendo studiosi ed esperti delle singole materie."
Un progetto triligue fondamentale per valorizzare il patrimonio storico culturale del nostro territorio e condividerlo con un pubblico più ampio partendo dalle scuole. Maurizio Tremul presidente di Unione italiana. "Innanzitutto far inserire nei programmi didattici di studi a tutti i livelli in Slovenia e Croazia in Italia i contenuti della storia della comunità nazionale italiana. della presenza. della cultura. della storia degli italiani di questi territori in modo tale che gli studenti quando studiano sapranno cosa andranno a conoscere e vedere quando verranno in questi posti. Poi puntare su progetti come questo, come il progetto Tartini o come il progetto Primis che stiamo portando avanti come Unione Italiana, che è proprio quello di far conoscere la cultura, la storia, la lingua di questo territorio anche in chiave turistica, per un turista acculturato che vuole conoscere e non solo prendere qualche gadget che può trovare da qui in giro per tutto il mondo. Su questo dobbiamo lavorare, su questo dobbiamo fare sinergia perché questa è la cartina vincente per affermare a un certo punto anche altri diritti che a questi sono collegati, il bilinguismo e la conoscenza di questa realtà. Da qui secondo noi, secondo me può partire un percorso virtuoso importante che può effettivamente valorizzare questa nostra presenza e farla conoscere e farla quindi anche apprezzare." (ld)