La proposta di bilancio per i prossimi due anni è approdata alla Camera di Stato, dove questa mattina sono stati presentati i punti salienti, tra i quali anche quelli relativi alla Comunità Nazionale Italiana. Molti i capitoli importanti che coinvolgeranno la minoranza, come tiene a sottolineare con soddisfazione, subito dopo la seduta, il deputato al seggio specifico Felice Ziza. In primis Ziza parla dei fondi che nel bilancio saranno assicurati per i progetti relativi all'edilizia scolastica; passando poi ad elencare una serie di enti che continueranno a godere del sostegno finanziario dello Stato come l'Ufficio per il bilinguismo, la CAN Costiera e le CAN comunali. Aumenti sono previsti per i finanziamenti relativi alle istituzioni comuni dell'Unione italiana e ai fondi per lo sviluppo della base economica, che cresceranno addirittura del 40%. Saranno inoltre riconfermati i mezzi previsti per l'assunzione di altri quattro giornalisti a Radio e TV Capodistria.
E proprio nella seduta odierna per la prima volta Felice Ziza ha deciso di tenere il suo intervento in italiano; una possibilità che non era stata più sfruttata dai deputati delle due minoranze da metà anni Novanta dello scorso secolo. "Con l'onorevole Battelli ne discussi molto nel 2018, quando presi il suo posto", spiega il deputato. Il suo predecessore, però, gli sconsigliò di utilizzare l'italiano a Lubiana, "perchè lui nei primi anni dopo l'indipendenza della Slovenia aveva avuto una bruttissima esperienza". Ziza, ritenendo che "i tempi siano ormai cambiati", qualche mese fa ha deciso di provare ad introdurre nuovamente le lingue delle minoranze e quindi ad Aprile, in occasione della Commissione per le Nazionalità del Parlamento ha fatto in modo che si parlasse anche in italiano; e non avendo incontrato alcuna ostilità da parte degli altri deputati, ha deciso oggi di esprimersi anche durante la seduta plenaria nella sua lingua madre.
In questa occasione, inoltre, il deputato è stato chiamato con la forma italiana del suo cognome, visto che tempo fa Ziza ha chiesto di riportare il suo nome di famiglia alla forma originaria. "Quella del mio cognome è una storia che va avanti dal 1991, quando mio padre, nato a Parenzo, diventò cittadino croato e con l'atto di nascita dove compariva come Ziza si fece registrare con il cognome originale della famiglia (che in periodo jugoslavo era stato slavizzato nella forma Žiža)", racconta il deputato che già all'epoca avrebbe voluto cambiare il cognome, non trovando, però mai il momento giusto. Questo è giunto un anno mezzo fa, quando, stimolato dalla diatriba relativa alle tabelle storiche in centro a Capodistria, Ziza dice di aver capito che se "un nome o un cognome non è il tuo, forse è bene riportarlo alla sua forma orginale, rispettando così quelli che sono i nostri principi" e facendo valere i propri diritti. Nei prossimi mesi, perciò, anche i suoi familiari più stretti chiederanno di modificare il loro cognome, ritornando Ziza a tutti gli effetti.
Barbara Costamagna