Inizia la partita per la composizione del nuovo Consiglio di amministrazione dell'Università Popolare di Trieste, che successivamente indicherà il nome del nuovo presidente dello storico ente di Piazza Ponterosso. Come scrive "Il Piccolo di Trieste", il periodo di commissariamento dell'ex prefetto Francesca Adelaide Garufi si chiuderà il 31 marzo, con il risanamento del bilancio e la redazione del nuovo statuto, che entro fine febbraio dovrebbe essere approvato e poi adottato dall'Upt, dotando l'ente di organi più snelli. Il nuovo statuto prevede alcune importanti novità: dal Consiglio di amministrazione spariranno il Comune di Trieste, socio fondatore, quello di Muggia ed il Conservatorio Tartini, che formeranno invece un comitato scientifico-culturale allargato. Il Cda ristretto sarà composto da un membro delegato dalla Regione, due dal ministero degli Esteri, uno dall'Università ed uno dai soci iscritti all'Upt stessa. Questi cinque consiglieri eleggeranno tra loro il presidente. Il nuovo statuto non prevede più un direttore generale, ruolo attualmente ricoperto da Fabrizio Somma, ma verrà sostituito da due nuove figure, un segretario generale ed un direttore amministrativo contabile. Si separano così la parte culturale e di programmazione da quella contabile, in modo da esercitare maggiore controllo sull'ente e garantire maggiormente i soci, che per primi hanno sofferto la crisi dell'Università Popolare, visti i noti problemi nel bilancio del 2018, con un buco quantificato in oltre 670.000 euro. A ricoprire il ruolo di segretario generale probabilmente sarà lo stesso Somma, mentre quella di direttore amministrativo contabile verrà individuata tra gli attuali dipendenti dell'Upt oppure sarà una nuova figura che verrà introdotta nell'ente.
Davide Fifaco