Anche a Sicciole il deputato Felice Žiža ha puntato tutto sul suo invito ormai tradizionale: “Parlate italiano”. Questo d’altronde è secondo Žiža l'impegno fondamentale che ogni connazionale dovrebbe fare proprio, per difendere l'identità italiana del territorio. Una presenza che il deputato ha definito “più che millenaria”, e che con la testimonianza quotidiana attraverso l'uso della lingua, deve essere riportata al centro dell'area di residenza storica, dove la cultura e la lingua italiana non rappresenta “un valore aggiunto”, ma la base sulla quale poggia la storia.
Secondo Žiža Roberto Battelli, il deputato che lo ha preceduto a Lubiana, ha fatto molto affinché fossero varate leggi che difendessero il diritto della minoranza italiana ad usare la propria lingua madre. Un diritto che, ha ricordato, non è come molti pensano solo appannaggio degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana ma in realtà, secondo le leggi vigenti, la sua applicazione si deve estendere a tutto il territorio. Perciò chiunque si trovi in territorio bilingue, al di là della sua nazionalità e cittadinanza, se vuole usare l'italiano con ufficiali pubblici ne ha tutto il diritto. Un'interpretazione importante della legge, che sino ad ora spesso era stata applicata in modo restrittivo; le cui violazioni, però, devono essere anche in questo caso sempre segnalate.
Uno dei grandi problemi è, infatti, la mancanza di denunce ufficiali inerenti il non rispetto del bilinguismo. A tal fine il deputato con la CAN costiera e con quelle comunali si troverà il prossimo 25 marzo per finalizzare un progetto di monitoraggio sul territorio, attraverso la nomina di un referente per ogni comune al quale si potranno segnalare violazioni. Non si tratterà di un ispettore vero e proprio, ma solo di una figura tenuta a raccogliere le denunce al fine da poter contare su una casistica da presentare al Governo annualmente, in modo da sensibilizzare maggiormente gli enti pubblici all'utilizzo dell'italiano.
Barbara Costamagna