A ricevere la Palmieri a Villa Vardabasso, il sindaco Fabrizio Visintin accompagnato nell'occasione dai colleghi di Grisignana e Verteneglio. Nell' incontro, hanno illustrato la realtà di un territorio ricco e specifico per storia e identità, che la console ha potuto toccare con mano nella breve passeggiata che l'ha portata a visitare le scuole elementare e media superiore italiane. Un'area dove l'italiano o, meglio, il dialetto istroveneto risuonano ancora nelle vie, piazze, bar e negozi e dove la componente italiana è ben radicata e partecipe in tutti gli aspetti della vita sociale cittadina. "In realtà del Buiese avevo sentito parlare già dai tempi della mia missione a Capodistria poiché nota per la forte presenza della CNI che permea il territorio", ci ha raccontato la Palmieri che dopo aver sentito, in Comunità, i rappresentanti dei sodalizi di Buie, Momiano, Castelvenere, Crassizza e Verteneglio ha aggiunto: "Una ricchezza di attività veramente notevole che si riflette nelle rispettive collettività e di cui tutti possiamo essere orgogliosi".

Foto: Radio Capodistria
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Fiero di quest'area che pur senza istituzioni minoritarie importanti è riuscita a tutelare in modo esemplare lingua, cultura e identità, pure il presidente dell'Unione italiana Maurizio Tremul che si è soffermato sul progetto della "Casa dell'Istroveneto" che troverà sede nell'ex ospedale vecchio di Buie, proprietà dell'UI. Un'iniziativa salutata dalla console che si è dichiarata soddisfatta della disponibilità ed apertura testimoniate a Buie ma anche in tutti gli altri comuni della Regione istriana finora visitati. "C'è una grande apertura anche perché, probabilmente, c'è la consapevolezza pure da parte degli interlocutori locali della grande ricchezza che bilinguismo e presenza della Comunità nazionale italiana possono portare", ha detto la Palmieri che, ricordando la recente conferma del rifinanziamento dei contribuiti alla CNI garantito da Roma, ha concluso: "L'Italia ha sempre creduto tanto nella comunità italiana di questi territori, l'ha sempre sostenuta con la convinzione che si tratta di un patrimonio unico per le aree domiciliari ma anche e soprattutto per l'Italia stessa".

Foto: Radio Capodistria
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