È da quasi trent’anni che la parrocchia capodistriana si avvale della collaborazione di Ondina Gregorich Diabaté per l’insegnamento del catechismo in lingua italiana. Unica - e per il momento anche ultima - catechista in italiano, che è lingua paritetica del territorio, la Gregorich Diabaté al nostro microfono ha ricordato il 1995 quando fu invitata dall’allora parroco Aleksandar Škapin ad intraprendere questa strada.“Mi sembrava giusto che i nostri ragazzi avessero la possibilità di avere un’educazione e un apprendimento della dottrina cristiana nella loro madrelingua", ci ha raccontato spiegando come via via i gruppi sono cresciuti, aumentati perché spiega: “Inizialmente mi occupavo solo dei più piccoli mentre adesso ci sono bambini che vanno dalla prima alla nona elementare e che preparo per la prima Comunione e per la Cresima”. L’insegnamento è nel DNA della nostra interlocutrice che, ricordiamo, è stata fino al pensionamento di qualche anno fa, professoressa di inglese alla Media superiore italiana “Pietro Coppo” di Isola. “Lo faccio molto volentieri perché ho sempre lavorato con i ragazzi, perciò sono felice e anche commossa di questo riconoscimento che mi arriva dalla Diocesi”, ci ha detto la Gregorich Diabaté assicurando che continuerà questa missione che le permette di insegnare la fede, promuovere i valori cattolici e cristiani ed ha aggiunto: “Non ho un libro, un manuale preciso da seguire anche perché ho gruppi misti ai quali cerco di far conoscere pure le nostre abitudini, i modi di festeggiare i nostri Santi, i nostri luoghi poiché reputo sia giusto far apprendere ai giovani il nostro passato e spero anche il nostro futuro”.
Nell’ultima domenica dell’anno liturgico e in vista della prima domenica di Avvento la Diocesi capodistriana oltre che ad Ondina Gregorich Diabaté ha voluto riconoscere il lavoro di altri collaboratori e in primo luogo quello del sagrestano Marjan Hrvatin con 50 anni di attività. A ricevere l’applauso dei parrocchiani pure il diacono Giansergio Montanič che si occupa degli anziani, il capo coro e organista Miran Bordon e Marko Čuk della rivista “Ognjišče” e quindi ancora il vicario vescovile Janez Arneš e il parroco Primož Krečič. (lpa)