Celebrare San Bartolomeo nella chiesa che porta il suo nome e nello stesso tempo recuperare la tradizione del territorio. Sono questi gli obiettivi dell'evento conviviale che si svolgerà questa domenica nella chiesa omonima di Sicciole dopo una funzione religiosa nella quale canterà anche il coro della Comunità degli Italiani di Momiano. Ne parliamo con Fulvia Zudich, presidente della Comunità degli italiani di Pirano che organizza l'evento in collaborazione con il Museo del Mare, l'Istituto per la tutela dei beni culturali della Slovenia, l'azienda Soline, il gestore del parco delle saline e la parrocchia di Sicciole.
ZUDICH: la chiesa di San Bortolo appartiene a una Parrocchia di Sicciole ed è una delle chiese che sono state costruite vicino alle Saline da parte dei salinai proprio per poter partecipare alle funzioni religiose anche durante i lavori estivi nei campi saliferi. San Bortolo è una località del nostro comune che alla fine degli anni '50 è stata denominata in Sezza ma per noi che viviamo su questo territorio, per noi è rimasto sempre il nome di San Bortolo.
Ci racconti di questo evento...
ZUDICH: la festa di San Bortolo era una ricorrenza tradizionale proprio in riferimento anche dell' omonima chiesa, una festa che si tramandava proprio da generazione a generazione che poi in seguito è stata sospesa però non è stata dimenticata dalla gente locale. Negli ultimi anni proprio grazie a un gruppo di persone della Parrocchia si è cercato assieme ai parrocchiani di fare la messa e dopo la messa di organizzare un incontro conviviale al quale come Comunità ci siamo aggiunti, diciamo, abbiamo desiderato essere presenti proprio con il gruppo in costume "la fameia dei salineri" con i quali ogni anno presentiamo nell'ambito della festa di San Bortolo il progetto "la cucina delle saline" che presentiamo insomma, in collaborazione con il Museo del Mare e con l'istituto per la tutela dei beni culturali già da un paio di anni.
Un ritorno quindi della tradizione nella cornice della chiesa di San Bortolo...
ZUDICH: Ma sì, proprio un'occasione per incontrare le persone che hanno lavorato nelle saline, persone che sono ancora testimonianza del nostro passato, passato che purtroppo la Val di Sicciole non ha più.
Valerio Fabbri