In relazione all’articolo a firma di Alessandro Martegani, dal titolo “Sconcertata dalle parole di Radin”, pubblicato sulla piattaforma Capo4Distria, il 18 agosto 2020, desidero esprimere alcune considerazioni.
Sono stati numerosissimi i messaggi, le email e le telefonate che abbiamo ricevuto, da parte dei connazionali e non solo, di sincera indignanzione per l'articolo del quotidiano La Repubblica del 6 agosto 2020.
Mi ha lasciato basito il fatto che le dichiarazioni della giornalista di Repubblica non tengano minimamente conto della mia precisazione in cui confuto “punto su punto” le critiche rivolte all’Unione Italiana e nulla dicono sul fatto che ancora oggi La Repubblica non ha pubblicato la smentita che ho inviato al quotidiano, in data 11 agosto 2020.
Sconcerta che si insista a voler rappresentare lo stato d’animo di una Comunità sulla base delle opinioni personali di una ex Console Generale d’Italia che ha terminato 6 anni fa il suo incarico a Capodistria, che ha trascorso ben poco tempo tra i connazionali del capodistriano e che ha partecipato ad assumere, per 4 anni, importanti decisioni attinenti la nostra Comunità. La Signora Antonelli è stata a capo di una Missione di verifica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che non ha rilevato anomalie sulla gestione finanziaria a carico dell’Unione Italiana; purtuttavia si insiste a sottolineare, senza addurre alcun argomento concreto, che queste ci sarebbero, assumendo come acriticamente veritiere le dichiarazioni di Silvano Zilli i cui esposti e le cui denunce sono state sempre respinte, tutto ciò nonostante le smentite del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale!
Nell’intervista si parla del singolo caso dell’ex Direttore dell’EDIT a cui l’Unione Italiana ha prontamente reagito non appena ne è venuta a conoscenza cambiando l’intero CdA della Casa editrice, mentre si sorvola su ben più gravi situazioni non riconducibili alla nostra Comunità dal punto di vista della responsabilità.
La ristrutturazione della sede della Comunità degli Italiani di Valle è costata poco più di 1,6 Milioni di €. Mi lascia esterrefatto la messa in relazione del numero dei soci del sodalizio vallese con il costo del recupero di un edificio storico, del XV Secolo, come Castel Soardo-Bembo, inserito nella lista dei 30 monumenti più significativi della Croazia, testimonianza della plurisecolare e ricca presenza della lingua e della cultura italiana in Istria. Invece di essere fieri di essere riusciti a recuperare questo gioiello gotico-rinascimentale in stile veneziano, si mette in dubbio la validità dell’intervento: sconcertante e desolante!
Infine: non è vero sia stata data voce a tutti. È stata data voce alla Antonelli, a Zilli e al sottoscritto, con un forte squilibrio a favore dei primi due! L’On. Furio Radin non è stato nemmeno interpellato. Se questa è par condicio!
Ringrazio per l’ospitalità.
Maurizio Tremul (Presidente dell’Unione Italiana)