Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

La presidente della Comunità Autogestita della Nazionalità di Capodistria Roberta Vincoletto ha informato i consiglieri della Comunità degli italiani “Santorio Santorio” riguardo quelle che sono le criticità riscontrate dagli esperti dell’Istituto Nazionale sloveno per l'edilizia a palazzo Gravisi- Buttorai, l’edificio di proprietà della CAN che accoglie il sodalizio capodistriano. Queste dovranno essere sanate attraverso una serie di interventi strutturali. Fondamentale consolidare la statica del palazzo al fine di garantire la tenuta antisismica dello stesso, che deve essere adeguata agli standard odierni. Molti gli interventi da apportare per aumentare il grado di sicurezza dell’immobile e non solo, visto che la Comunità ha chiesto con una delibera di sfruttare l’occasione per rinnovare alcuni ambienti. Un progetto a lungo termine che si cercherà di realizzare senza danneggiare la vita comunitaria.

Presentata la proposta di programma culturale per l’anno 2025, che per essere ripristinato ai livelli degli anni precedenti dovrebbe poter contare su maggiori fondi finanziari e, quindi, si è deciso di evidenziare questo aspetto nelle richieste inviate a Comune e CAN. Come sempre chiesti all’Unione Italiana finanziamenti per portare avanti alcuni progetti specifici, come ad esempio la digitalizzazione e catalogazione del fondo fotografico Pizzarello.

In conclusione si è parlato della problematica delle tabelle con gli odonimi rivoltate nelle scorse settimane a Capodistria per volere dell'amministrazione comunale. Il presidente della Comunità Mario Steffè ha annunciato la prossima visita della ministra della Cultura Asta Vrečko al Comune, dicendo che ora bisogna capire come procedere per riportare gli odonimi al loro posto. Approvata una delibera con la quale il consiglio non unanimamente esprime disapprovazione per la rimozione delle scritte riportanti gli odonimi storici ed esorta il comune di Capodistria ad intraprendere tutte le azioni necessarie per ripristinarle.

Barbara Costamagna