Prima di arrivare nel tardo pomeriggio di domenica a Capodistria, la comitiva ha visitato tra ieri e oggi la foiba di Basovizza, il Centro profughi di Padriciano, la Risiera di San Sabba e il Sacrario di Redipuglia. Domani saranno ospiti del liceo italiano di Fiume.
E' il secondo "Viaggio del ricordo" per la sindaca di Roma Virginia Raggi che anche quest'anno accompagna una sessantina di studenti di una quindicina di scuole di Roma sui luoghi simbolo del dramma del confine orientale, con una breve sosta anche nella nostra città. "Abbiamo intrapreso questo viaggio del ricordo ormai già da qualche anno - la Raggi ai nostri micorofoni - e lo facciamo con i ragazzi proprio per poter conoscere questi luoghi dove sia in realtà consumata una tragedia per tante popolazioni. Nel nostro caso impariamo a conoscere una storia di una parte di italiani che non è stata raccontata per tanto tempo e quindi è necessario venire, vedere, parlare con le persone insomma riappropriarci di un pezzetto del nostro passato. Questo viaggio ci fa capire che la storia non sempre è lineare, non sempre è semplice ma piuttosto è complessa e bisogna imparare a farsi delle domande quantomeno per capire come vogliamo e possiamo reagire alle sfide e alle criticità che il presente ci mostra tutti i giorni."
L'incontro si è svolto presso la Sala San Francesco d'Assisi di Capodistria coordinato dal console Giuseppe D'agosto i presenti sono stati salutati dal sindaco Aleš Bržan, dal deputato al seggio specifico al Parlamento sloveno Felice Žiža e dallo storico Kristjan Knez che ha presentato in breve la storia di Capodistria. "Credo sia molto importante - Žiža ai nostri microfoni - molto importante dopo tanti anni, sono passati 75 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, e il dialogo deve continuare in maniera veramente intensa costruttiva tra gli esuli e tra i rimasti."
I ragazzi hanno dialogato a lungo con Martina, giovane donna di origini milanesi trasferitasi a Capodistria una decina di anni fa a seguito della famiglia parlando soprattutto di presente, di Europa, di inclusione e di futuro ma senza dimenticare la storia. E a proposito di storia abbiamo chiesto ad alcuni ragazzi cosa pensano di questo "Viaggio della ricordo". "Abbiamo ricordato in ogni tappa ciò che è successo che non è sempre chiaro a tutti quanti e sono stati in grado di spiegarcelo da tutti i punti di vista" - le parole di uno studente, mentre l'altro dice:" Io ammetto che di questa storia sapevo davvero poco, venendo qua mi si è aperto un mondo. Devo dire che la storia va studiata in tutti gli ambiti. Io sono all'ultimo anno di liceo poi penso di studiare storia, magari specializzandomi in questo settore." (ld)