“Se vogliamo cambiare qualcosa dell’Unione Italiana dobbiamo ragionare insieme su che cosa vogliamo da essa”. È questo l’invito che il Presidente del UI sta rivolgendo ai soci delle varie comunità, ed anche a quelli della Comunità degli Italiana di Visinada dove è stato ad ascoltare le proposte e le idee della base; le cui necessità, ha detto il presidente, variano a seconda delle diverse realtà che convivono all’interno dell’Unione.
Una decina i presenti, provenienti anche da Comunità limitrofe. La Presidente della CI di Visinada Neda Šainčić Pilato ha salutato con entusiasmo l’iniziativa dell’Unione Italiana, ricordando il grande lavoro fatto sul territorio per introdurre la lingua italiana negli istituti scolastici locali e chiedendo un maggiore sostegno in realtà come quello della sua Comunità che si trova ad operare in un comune non bilingue, poiché, nonostante molti cittadini parlino italiano si definiscono nel censimento istriani e quindi non si raggiunge il numero minimo necessario per ottenere il riconoscimento del bilinguismo sul territorio. La Pilato ha detto di essere d’accordo a snellire l’Assemblea, facendo in modo, però, che ogni Comunità abbia il suo rappresentante, che deve garantire la sua presenza per far sentire la voce del territorio.
La Presidente della Comunità di Visignano Luana Poleis ha detto di concordare con la sua collega sulla necessità di garantire la rappresentanza, ma ha anche sottolineato le grandi difficoltà per sopravvivere e ha chiesto una comunicazione più semplice e un maggiore supporto da parte dell’Unione Italiana. La Poleis ha, inoltre, invitato l’Unione a creare una rete dei professionisti della CNI in modo da poter fare sistema, affinchè essere della Comunità nazionale possa diventare un valore aggiunto.
Tremul in conclusione ha ribadito la sua volontà e quella dell'Unione di essere più presente nelle Comunità, annunciando altri incontri anche in futuro nei quali trattare i temi cari alle diverse realtà.
Barbara Costamagna