La proposta di legge sulle province in Slovenia, in dibattito pubblico fino al primo luglio prossimo, al centro di un incontro oggi a Capodistria tra gli esponenti della Comunità nazionale italiana ed i sindaci dei quattro comuni costieri. Un primo scambio di opinioni al quale i sindaci di Pirano, Isola, Capodistria ed Ancarano hanno aderito prontamente anche perché, come dichiarato al termine dell'incontro dal capodistriano Aleš Bržan, oltre che ad analizzare il modello proposto dal Consiglio di Stato vanno discusse le specificità che accomunano le municipalità costiere e tra queste c'è al primo posto pure la presenza della componente italiana. "Noi vogliamo capire e vedere se c'è la possibilità di fare un modello ibrido, un'alternativa rispetto a quanto ci è stato presentato" ha affermato Bržan, rilevando inoltre l'importanza del mantenimento di uno status particolare per l'attuale Comune-Città di Capodistria. Un disegno di legge che il deputato al seggio specifico, Felice Žiža definisce buono, ma che va comunque migliorato specie nella parte riferita alla componente italiana. "In effetti nella proposta si parla di una Commissione per la nazionalità, di un rappresentante del Consiglio della regione o della provincia ma nulla di più. Quindi veramente troppo poco in questo momento, noi diciamo che dobbiamo avere almeno gli stessi diritti che abbiamo a livello comunale con una percentuale di consiglieri presenti sia nel Consiglio della Provincia sia nel Consiglio dei Comuni quindi mancano ancora tantissime cose oltre a quelle nell' ambito scolastico informativo e di altre attività che sono di interesse primario per la CNI" ha dichiarato Felice Žiža, sottolineando che si è nella fase iniziale del lavoro e alcune proposte vanno ancora studiate e definite meglio. "Assieme ai quattro sindaci c'è sintonia, ci siamo trovati sulla stessa linea e fatto gli stessi ragionamenti; vediamo effettivamente che la CNI può essere il fattore più importante nella creazione della futura provincia" ha aggiunto il deputato al seggio specifico rilevando che, tra le altre cose, si sta parlando pure dei confini territoriali della futura autonomia regionale. "Alcuni punti che ci riguardano vanno definiti chiaramente nella futura legge e non possono venir demandati allo Statuto della provincia" ha affermato il presidente della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana Alberto Scheriani che ha aggiunto "Noi siamo parte integrante di questo territorio e questo territorio non può fare a meno di noi e quindi anche in una futura regione dobbiamo trovare il posto che ci spetta".
Lionella Pausin Acquavita