Felice Žiža si dichiara soddisfatto e afferma che in pratica sono stati accolti tutti i reclami presentati nel dibattito pubblico del maggio scorso. "Reclami allora rimasti senza risposta nonostante i contatti con il ministro Felda", racconta Žiža e aggiunge: "Tutto quello che avevamo richiesto, ora rientra nella proposta di legge". E il riferimento va agli articoli 22 e 28 della nuova normativa che parificano le scuole italiane a quelle slovene per quanto riguarda le ore d'insegnamento aggiuntivo della lingua primaria assicurato agli alunni stranieri o, nel caso delle istituzioni minoritarie, a chi non è di madrelingua italiana. "Questo è molto importante perché i nostri presidi già da anni chiedevano questo tipo di trattamento e la possibilità di avere ore aggiuntive perché, come sappiamo, nelle nostre scuole oggi gli iscritti arrivano da tante nazionalità diverse, con madrelingua diversa e questo va a creare non poche difficoltà nel percorso d'insegnamento", rileva il deputato che si sofferma pure sugli altri due emendamenti che ha presentato e collegati alla prova nazionale del sapere. "La nostra richiesta era che alla prova del sapere del nono anno, quale terza materia d'esame, nei territori nazionalmente misti, diventasse obbligatoria la lingua italiana nelle scuole slovene e quella slovena nelle istituzioni italiane", spiega Žiža e aggiunge: "Il ministero ci aveva fatto capire che era una soluzione inattuabile però abbiamo raggiunto un compromesso che prevede che la lingua italiana quale terza materia d'esame nelle scuole slovene sarà scelta in tre anni consecutivi almeno una volta". Ciò significa che se le prove nazionali del sapere delle none classi andranno a dare risultati non buoni o insufficienti il Centro repubblicano per gli esami nazionali potrà richiedere al ministero di ripetere l'anno successivo la prova di lingua italiana nelle scuole slovene o viceversa. "Abbiamo fatto un grande passo in avanti" afferma Žiža, in attesa che la Legge sia approvata in via definitiva, venerdì, dalla Camera di Stato.
Lionella Pausin Acquavita