Elevare la competenza linguistica dei docenti nelle scuole delle minoranze. Questo l'obiettivo fondamentale della proposta di modifica avanzata dal deputato della CNI Felice Žiža che assieme al collega della comunità ungherese auspica un'implementazione della Legge sui diritti particolari delle comunità italiana ed ungherese nel campo dell'educazione ed istruzione. Normativa aggiornata per l'ultima volta - ricordiamo- nel 2018 con l'introduzione del livello C1 ovvero, secondo gli standard europei, della conoscenza perfetta di una lingua straniera - nel nostro caso dell'italiano - per i dipendenti delle scuole della CNI. Ora si fa un passo in avanti e si propone che la conoscenza della lingua d'insegnamento sia a livello di lingua materna, in pratica a livello di L1 così com'era nel passato. Naturalmente la correzione prevede tutta un'altra serie di accorgimenti che vanno dalla composizione delle commissioni d'esame agli aggiornamenti specifici riservati a determinate situazioni e categorie e sulle quali il Servizio giuridico - legislativo del Parlamento non ha fatto alcuna obiezione. Ci sono delle osservazioni di carattere generale e relative principalmente alla diversificazione normativa sull'attestazione di conoscenza linguistica per i docenti delle scuole italiane ed ungheresi, scuole che funzionano per altro con modelli diversi. Qualche accorgimento viene suggerito pure nel capitolo inerente alla conoscenza della lingua minoritaria per i docenti che insegnano lo sloveno o l'inglese, in quello sulla denominazione dell' esame di maturità e sulle nuove competenze delle commissioni d'esame. Tutto sommato si tratta di osservazioni di carattere tecnico volte ad armonizzare e a rendere organica la nuova proposta elaborata dai deputati delle due minoranze.
Lionella Pausin Acquavita
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