Non si ferma la Comunità degli Italiani di Dignano e, nonostante le limitazioni dovute al Covid-19, ha voluto, magari in una forma diversa, organizzare l’evento che, come rileva Livio Belci, che presidente del sodalizio, “è diventato un appuntamento atteso e molto importante per i bumbari e non solo. Perciò - prosegue Belci - sarà questo un appuntamento all’insegna del ricordo di quanto presentato dal 2000 in qua".
Si parte questa sera con una mostra fotografica, allestita nella storica via Forno Grande e quindi con la presentazione - nell’estivo della CI - delle pagine Web del Festival per continuare quindi in Piazza del popolo con la proiezione d’immagini e filmati delle passate edizioni, proiezione che proseguirà pure domani sera. “Purtroppo neppure quest’anno ci saranno le esibizioni e dispiace un po’ anche perché abbiamo lavorato molto e perciò abbiamo sperato fino all’ultimo in un ritorno alla quasi normalità”, ci racconta Belci e aggiunge: “Avevamo pure un gruppo delle Filippine ma sia loro come altre compagnie alla fine hanno desistito viste le limitazioni che problematizzano i viaggi, gli spostamenti e alla fine anche l’esibizione vera e propria”.
Mancheranno sicuramente il contatto umano, gli scambi di amicizia ed esperienze, le tradizioni, i colori dei costumi, l’allegria delle danze, della musica e canti ma - come dicono a Dignano - anche questa sarà un’edizione da ricordare poiché darà modo di vedere quanto realizzato in questi due decenni. “La speranza è quella che questo brutto periodo termini quanto prima e noi guardiamo con fiducia al 2022”, dice ancora Livio Belci e conclude: “Noi dignanesi abbiamo il folclore nel sangue, è un segno di identità e appartenenza del quale andiamo orgogliosi e fieri perciò mantenere vivo lo spirito del Leron è un nostro obbligo morale e sono convinto che le due serate organizzate quest’anno avranno successo e saranno seguite da un numeroso pubblico”.
Lionella Pausin Acquavita